“Julienne” di Scholastique Mukasonga, anatomia di una caduta – Libération

“Julienne” di Scholastique Mukasonga, anatomia di una caduta – Libération
“Julienne” di Scholastique Mukasonga, anatomia di una caduta – Libération
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romano

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Il quaderno dei Livres de Libéfascicolo

In un romanzo molto personale, la scrittrice franco-ruandese racconta il destino contrastato della sorella, che cristallizza le intolleranze di un mondo soffocante, foriero del genocidio del 1994 in Ruanda.

Ci sono destini spezzati che riassumono tutte le disgrazie di un’epoca. Come se il loro succedersi, magra consolazione, avesse un significato, mostrasse tutta la portata di una tragedia, in tutte le sue sfaccettature, in un momento preciso della storia dell’umanità. È difficile discernere quale parte sia finzione e quale sia reale nella storia di Julienne, che ci viene raccontata nell’ultimo romanzo omonimo di Scholastique Mukasonga.

La foto che appare sul banner del libro ce lo ricorda: Julienne è esistita davvero. È la sorella dell’autrice, nata lei stessa nel 1956 in Ruanda, che lasciò nel 1973, come la sorella maggiore di Julienne nel romanzo, per il vicino Burundi, in seguito a uno di questi pogrom contro la minoranza tutsi che segnerà la storia di questo piccolo paese. E questo fino al genocidio del 1994, scatenato contro quella stessa minoranza stigmatizzata fin dalla vigilia dell’indipendenza. Arrivata in Francia nel 1992, diventata assistente sociale, sposata con un francese e stabilitasi in Normandia, Scholastique Mukasonga è diventata scrittrice dieci anni dopo. Dal 2006 a oggi, i suoi libri evocano non il genocidio, ma i tempi che lo hanno preceduto. Questo aumento dei pericoli, che

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