Mona Chollet: “Quando si parla del vissuto delle donne ci si scontra inevitabilmente con la questione della colpa”

Mona Chollet: “Quando si parla del vissuto delle donne ci si scontra inevitabilmente con la questione della colpa”
Mona Chollet: “Quando si parla del vissuto delle donne ci si scontra inevitabilmente con la questione della colpa”
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Livres Hebdo: Il tuo nuovo libro Resisti al senso di colpa. Su alcuni ostacoli all’esistere Si tratta di “Mona-Chollesque”, come dicono ora alcuni tuoi lettori: un saggio scritto in prima persona, che ti permette di dare una dimensione politica a questioni che, a prima vista, sembrano personali?

Mona Chollet: Sì, è lo stesso stile, non credo di sapere scrivere in nessun altro modo! Inizialmente penso che il fatto di citare molto derivasse da una difficoltà nel dire le mie parole, avevo bisogno di ripararmi dietro gli altri; Con il passare del tempo sono diventato più audace, ma mi piace ancora molto far dialogare più voci, creare risonanze all’interno del mio testo e mescolare fonti molto diverse. Un amico una volta mi ha suggerito di provare a scrivere un libro senza una sola nota a piè di pagina, ma mi sembrerebbe un po’ triste. Tanto nessuno pensa da solo!

Ciò che collega i tuoi libri, A casa ha Reinventare l’amore Passando per Bellezza fatale et Streghe, è anche che analizzi il posto delle donne nella nostra società; il modo in cui cercano appagamento mentre a volte vanno” complici dell’ordine che li opprime “. La “colpa” è un altro prisma per perseguire questa riflessione?

Inevitabilmente ci si scontra con la questione della colpa quando si affronta il vissuto delle donne, e mi sono detta che era giunto il momento di affrontarla di petto. Mi ha anche molto incuriosito, qualche anno fa, prendere coscienza della voce ipercritica che riecheggiava nella mia testa e che commentava negativamente tutto quello che facevo. Questo è stato il punto di partenza del libro. E poi, essendo nato a Ginevra, la città di Calvino, che si chiamava “Roma protestante”, ero sempre stato in prima fila! È stata anche un’occasione per esplorare ciò che resta della nostra eredità cristiana, anche quando crediamo di non avere più alcun legame con la religione.

« Rimango affascinato dall’intelligenza collettiva al lavoro da #MeToo »

Sono felice di aver utilizzato, per questa volta, la logica del mio libro precedente A casa, vale a dire un libro con ampie parti femministe, e altre più ampie. Questa è anche la logica diUna rivoluzione interiore Di Gloria Steinemche ho avuto la gioia di premettere due anni fa e che è per me un modello nella sua intelligenza emancipatrice.

Come vedi i libri femministi oggi?

In realtà ho pile di libri femministi sul mio tavolino, che non vedo l’ora di leggere finalmente quando avrò finito di scrivere. Rimango affascinato dall’intelligenza collettiva all’opera da #MeToo, dal modo in cui tutti copriamo sempre più aree dell’esperienza femminile – perché gli editori hanno capito che funziona e ce lo danno finalmente la possibilità! Per me, che ero un’adolescente e una giovane adulta in un deserto quasi femminista, è piuttosto miracoloso.

Tra le tendenze attuali, notiamo che molte saggiste femministe stanno iniziando a scrivere narrativa. E’ anche il tuo caso?

No Sfortunatamente ! Mi piacerebbe scrivere narrativa, ma finora i miei tentativi non hanno mai avuto molto successo. Spero che questo cambierà un giorno. Nemmeno io ho un’idea particolare per quello che verrà dopo, sono sempre con il naso all’insù quando finisco un libro e i nuovi desideri tardano ad emergere.

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