Grande favorito per il primo volume di Cartel 1011, “I costruttori”. Mattias Köping ha scritto un libro terribilmente avvincente, in perfetta risonanza con i tempi attuali. Approfondisce il cuore del traffico di droga e di tutte le lotte per l'influenza che sono alla base di questo ambiente. E la lotta per prendere il potere in una città importante in Francia o in Europa inizia generalmente con una grande guerra dall’altra parte dell’oceano. Tutto inizia nello Yucatan, una penisola frequentata da turisti che vengono a scatenarsi, “vacanze di primavera” e consumo di droga e alcol in abbondanza per i giovani americani, consumo di tutti gli altri prodotti illeciti per gli adulti. Lo Yucatan è la roccaforte degli Hernandez che si sono impadroniti di tutto ciò che porta soldi. Il settore immobiliare, gli alberghi di lusso, il traffico di droga ovviamente, anche le schiave sessuali di ogni tipo, il traffico d'acqua, anche il traffico di sabbia, nulla sfugge al conglomerato criminale. La penisola, nota per il suo patrimonio architettonico, vive come tutto il Paese il momento dei regolamenti di conti. Sempre più violento. Ma quando la polizia vede l'accumulo di corpi smembrati ricostituiti in piramidi umane, con la firma incisa sulla pelle questi numeri “1.011”, non ci sono più dubbi, un nuovo cartello vuole il suo posto al sole. Questa violenza attraversa l’oceano. Stesso numero in lettere col sangue a Valencia in Spagna, a Napoli e perfino a Pau. È iniziata una guerra su una scala senza precedenti. Guidati da coloro che vogliono essere i nuovi padroni della droga, sarà terribile. Decapitazione con la motosega, bagni acidi, torture, rapimenti e sequestri, l'elenco non è esaustivo per schiavizzare o mettere in ginocchio.
Opera monumentale e promettente, Cartel 1011 trasporta il lettore da un mondo all'altro: tra gli agenti di polizia che sono ancora nella nebbia; al fianco di Jacinto, il prete di Cancun che vuole aiutare gli oppressi. Sulle spiagge dell'India con i ladri di sabbia ma anche con i killer del cartello che inseguono le loro prede, o ancora con Bobby Maxwell, l'americano un po' perverso che diventerà, inconsapevolmente, un trafficante di droga. Ma in nessuno di questi mondi troverà posto la pietà… I termini recentemente utilizzati di “messicanizzazione” riguardo alle sparatorie legate al traffico di droga nella vita reale rafforzano ulteriormente la dipendenza dalla lettura. Nessuno è al sicuro!
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