Piangere al supermercato-Passeggiata commovente tra Filadelfia e Seul con

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Piangere al supermercato

Il mio snobismo fa sì che io sia un po’ diffidente quando la pubblicità di un libro appare sotto forma di banner” il libro che ha già conquistato milioni di lettori“. Eppure dal capitolo di apertura, quando l’eroina, Michelle Zauner, ci spiega perché si ritrova a piangere in un supermercato H Mart, sono rimasto intrappolato nella rete del libro.

Allo stesso tempo divertito, commosso, incuriosito, curioso. Sono pessimo nella cucina coreana (e non sono particolarmente un fan della cucina asiatica in generale), ma ho cercato con gioia tutti i piatti, gli ingredienti e le specialità elencati nel libro. Se ti piacciono i romanzi che parlano di gastronomia, che mettono in risalto la ricchezza di una cultura attraverso la sua cucina, questo romanzo ti piacerà sicuramente.

Ma Piangere al supermercato È molto più di questo! Michelle Zauner parla molto di cibo perché sua madre attraverso di esso ha sempre dimostrato il suo amore e il suo attaccamento. La scrittrice ci racconta così il rapporto, tutt’altro che tranquillo, con la madre: l’educazione ricevuta da bambina (e le tensioni legate alla doppia identità, essendo Michelle vissuta in gran parte negli Stati Uniti, anche il padre è americano), il viaggio doloroso e caotico attraverso l’adolescenza, l’allontanamento e poi la malattia della madre che riconfigura completamente il loro rapporto.

È un magnifico omaggio che non cade mai nell’agiografia. Michelle Zauner non risparmia né se stessa né chi le sta vicino, sono tutti semplicemente imperfetti e per questo molto umani! Insomma, il banner era più che un argomento di marketing, capisco perché questo romanzo ha attirato migliaia di lettori!

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