Margaret Cavendish e l’avvento del “mondo glorioso” – Libération

Margaret Cavendish e l’avvento del “mondo glorioso” – Libération
Margaret Cavendish e l’avvento del “mondo glorioso” – Libération
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Una giovane ragazza rapita da un mercante si ritrova in un mondo utopico… Attraverso un universo immaginario, la duchessa afferma le sue posizioni filosofiche.

Il libro inizia con un viaggio: una giovane ragazza viene rapita in barca da un mercante che non avrebbe avuto alcuna possibilità di ottenerla. La sorte del rapitore e della sua banda verrà presto risolta da una provvidenziale tempesta, a sopravvivere sarà soltanto la giovane. Il processo consente al lettore di essere condotto in a “nuovo mondo”. La giovane donna si ritrova proiettata oltre il Polo, in un altrove, e loro, in questo, sono uomini-orso “terra strana”, che la salvano. In un arcipelago, popolato da uomini ibridi, viene condotta sull’isola dove risiede l’Imperatore, quella del loro “mondo glorioso”, “che tutti servivano nella più assoluta umiltà e obbedienza, che permetteva loro di vivere in perpetua pace e felicità, senza guerre contro gli stranieri né ribellioni interne”. Ci stiamo pensando Storia comica degli States e dell’impero della luna di Cyrano Bergerac, risalente al 1655, e anche l’uomo sulla luna di Francis Godwin pubblicato nel 1638, che portarono entrambi nello stesso secolo in un universo utopico il mondo glorioso. Questo romanzo filosofico, che costituisce la seconda parte di un trattato, fu scritto nel 1666 all’età di 43 anni da Margaret Cavendish, duchessa di Newcastle (1623-1673). Le Edizioni Corti, che lo hanno tradotto per la prima volta nel 1999, lo ripubblicano con una nuova postfazione sul ruolo e il potere della narrativa di Frédérique Aït-Touati, specialista in letteratura comparata e storia della scienza. “Scegliendo di presentare le sue opinioni filosofiche in forma fittizia, afferma sostanzialmente il potere euristico dell’immaginazione”.

Perché non è un semplice racconto quello intrapreso da Margaret Cavendish, che voleva fare la scrittrice in un’Inghilterra del XVII secolo dove “la pubblicazione resta un tabù”dice Line Cottegnies, e dove lei “trasgredisce agli occhi dei suoi contemporanei, e soprattutto, paradossalmente, dei suoi contemporanei, un divieto ancora saldamente radicato nelle mentalità”. L’eroina che irrompe nel Mondo glorioso sposerà presto l’Imperatore che regna sugli uomini-orso, ma anche sugli uomini-verme, sugli uomini-pesce, sugli uomini-formica, sugli uomini-pappagallo, ecc. e incoraggiare i suoi soggetti alla filosofia sperimentale all’interno delle società colte. Poi li convoca chiedendo loro di parlarle del sole e della luna, della natura dell’aria, dei tuoni e dei fulmini… È irritata dal loro uso di telescopi e microscopi, “la natura ha creato i tuoi sensi e la tua ragione più accurati di quanto l’arte abbia reso i tuoi occhiali, perché questi ultimi non sono che trappole bugiarde, che non ti condurranno mai alla conoscenza della verità”. Margaret Cavendish fa valere le sue posizioni in un momento in cui si dibatte sull’uso degli strumenti ottici, il cui utilizzo critica, con “un punto di vista unico sulla scienza del suo tempo, in via di costruzione”dice Frédérique Aït-Touati, “un rifiuto di ogni “protesi” sia intellettuale che strumentale”. Tre secoli dopo, l’argomento sembra sia retrogrado che contemporaneo.

Il mondo glorioso mostra grande libertà e indipendenza di pensiero, attraverso sorgenti immaginarie. Perché non immaginare una ricetta immortale (una gomma estratta da una roccia da ingerire)? Perché non praticare la trasmigrazione delle anime? Su consiglio di spiriti immateriali, la nostra imperatrice evoca l’anima della duchessa di Newcastle (in altre parole la sua creatrice) che “nei suoi scritti privilegia sempre il buon senso e la ragione”. In questa mise en abyme nasce un’amicizia intima e “divennero amanti platonici, nonostante appartenessero entrambi al gentil sesso”. La loro alleanza dà luogo a un’esplorazione quasi sororale del mondo e delle persone. A lungo dimenticata, l’opera di Margaret Cavendish, una donna che si dilettava di filosofia e scienza – una stravaganza per il suo tempo – ha conosciuto un rinnovato interesse, e il suo mondo gloriosocuriosità filosofica e fantasiosa, fa ancora scalpore.

Margaret Cavendish, il mondo gloriosotradotto e postfazione di Line Cottegnies, postfazione inedita di Frédérique Aït-Touati, Corti, 167 pp., €19.

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