Uno studio annuncia anni bui per la libreria indipendente

Uno studio annuncia anni bui per la libreria indipendente
Uno studio annuncia anni bui per la libreria indipendente
-

Pochi anni dopo quello che oggi viene definito “l’età d’oro», quello degli anni del Covid e dello status delle imprese essenziali, il saldo delle librerie resta ancora positivo. Nel 2023 hanno aperto i battenti 147 librerie indipendenti, per 52 chiusure, ovvero 95 creazioni nette, secondo i dati comunicati dal Centro Nazionale del Libro.

Con 2.456 imprese con almeno un dipendente nel 2022, il tessuto economico delle librerie”tende a ricostruirsi», rileva anche Xerfi, con un aumento del 9% dal 2018 (2.253 punti vendita).

Un contesto negativo

Presentando grafici e cifre da uno studio intitolato “Quali impatti dell’inflazione e quali scenari per il 2024 e il 2025», Jérémy Robiolle, direttore dello sviluppo di Xerfi, rileva un calo del mercato nel 2022 e nel 2023, sia in volume che in valore.

Le vendite di libri stampati sono diminuite, in volume, del -3,5% e, in valore, del -2% nel 2022, poi, nel 2023, del -1,7% in volume. Dal lato del valore, l’aumento dello 0,9% è dovuto all’aumento dei prezzi dei libri. Tra le curve di vendita dei libri stampati sul mercato francese, il divario si allarga.

Alcuni dipartimenti resistono particolarmente bene in un contesto di bassa crescita, in particolare fumetti e manga, libri per bambini e tascabili. Altri, come i dizionari giuridici, economici o gestionali, crollano.

UN “effetto forbice»molto reale

Accanto a queste vendite stabili, nella migliore delle ipotesi, il prezzo al consumo dei libri, che è aumentato, rimane ben al di sotto del tasso di inflazione generale dei prezzi (aumento del 2,7% rispetto al tasso di inflazione del 4,8% solo nel 2023).

Conseguenza: i librai si ritrovano in balia di un “effetto forbice“, quando il fatturato non aumenta ma le spese registrano una forte crescita. Stipendi, affitti, spese di trasporto, subappalti sono tutte voci di spesa che diventano sempre più costose.

Questi pesano notevolmente sul fatturato dei punti vendita. Gli AACE (Altri acquisti e oneri esterni), gli oneri esterni all’azienda, rappresentano nel 2022 il 14,6% del fatturato delle piccole librerie (tra 100.000 e 500.000 euro di fatturato), il 12,7% di quelle grandi (più di 2 milioni di €) e il 12,4 % della media (tra 500.000 e 2 milioni di €).

Le buste paga (escluso il Cice), dal canto loro, equivalgono al 20,8% del fatturato delle librerie medie e al 20,2% per quelle grandi. Gli stabilimenti più piccoli raggiungono il 18,1%, dopo un aumento molto forte dal 2020.

Potrebbe sembrare una buona notizia, visto che i reni sarebbero forti per utilizzarne di più: non è così. Queste cifre mostrano che dietro questo aumento c’è l’aumento del salario minimo, quando il fatturato ristagna», spiega Jérémy Robiolle.

LEGGI – C’è bisogno di una tregua sui nuovi prodotti per fare la guerra alla sovrapproduzione?

Il tasso del risultato lordo di gestione (compreso il CICE) crolla così nel 2022, in particolare quello delle piccole librerie (1,7%)”che è tornato a un livello raramente conosciuto, quello della crisi post-finanziaria del 2008», ricorda il direttore dello sviluppo di Xerfi.

Colpito o mancato

Sulla base dei dati dell’Osservatorio delle librerie e delle proprie previsioni, Xerfi ha avanzato ipotesi per ciascuno dei profili di librerie studiati. Questi si riferiscono agli anni 2024 e 2025, con uno scenario secondo cui fatturato e margini commerciali rimangono stabili rispetto al 2022.

Dal 2023, librerie”sono passati in territorio negativo, a margine commerciale costante ed escludendo massicci tagli alle spese», con un fatturato in calo dell’1%. Restano però nella zona verde le imprese medie (0,4%) e grandi (1,6%).

Il tasso di profitto netto sarebbe negativo per quelle piccole dal 2023 (-0,5%), ma le librerie di medie dimensioni si unirebbero a loro dal 2024 (-0,4%) prima di quelle grandi, l’anno successivo (-0,3%). Naturalmente questi tassi aumenterebbero di anno in anno: nel 2025 le piccole librerie registrerebbero una perdita netta del -3,3%.

Molti leader aziendali avrebbero chiuso i battenti visto ciò che sto per presentarvi», ha avvertito Jérémy Robiolle, sottolineando la resilienza di questo commercio e il suo basso tasso di fallimento (1,1%), una vera anomalia dell’economia francese.

La risposta a margine?

Per evitare queste perdite diffuse e mantenere un tasso di utile netto equivalente al 2023, Xerfi si è assunta il rischio di misurare la crescita del fatturato necessaria nel periodo 2024-2025.

Dovrebbe arrivare all’8,2% per le piccole librerie, al 5,6% per quelle medie e al 5,3% per quelle grandi. Basti dire che nessun professionista può tranquillamente affermare questo, in un contesto di contrazione degli acquisti e aumento dei costi.

Migliorare il margine della libreria resta una soluzione ovvia: alcuni punti vendita hanno eliminato la carta fedeltà e lo sconto del 5% concesso talvolta ai clienti, oppure hanno abbandonato i mercati pubblici del libro, dove gli sconti richiesti incidono sul margine.

L’Unione dei librerie francesi, informata da questi dati, chiede ora un gesto di solidarietà da parte degli editori, attraverso migliori sconti sull’acquisto di libri e una limitazione dello sconto concesso alle comunità per l’acquisto di libri in biblioteca, rivolgendosi in questo momento alle autorità pubbliche . I primi, in particolare l’Unione Nazionale dell’Editoria, Média Participations e Hachette, non hanno ancora risposto, mentre i secondi non erano presenti all’apertura della RNL, a causa delle elezioni legislative.

LEGGI – Libreria: “Non aspettare che chiusure e licenziamenti agiscano

Il margine commerciale è l’unica leva per le librerie indipendenti?», chiede Jérémy Robiolle, che precisa che si tratta di un “scenario di finzione», come a voler preservare un pubblico un po’ stupito. L’età dell’oro è finita.

Fotografia: illustrazione, Frédéric BISSON, CC BY 2.0

FILE – Un’ecologia della libreria al centro di RNL 2024

-

PREV Barbara Abel: “Mi piace quando la paura emerge nella vita di tutti i giorni”
NEXT Lascia come un libro: Fai sognare i tuoi bambini con gli assegni di lettura e i libri Lascia come un libro