“Oltre il vecchio muro”: Olivier Terlinden firma un bellissimo racconto iniziatico dove la natura è un personaggio a sé stante

“Oltre il vecchio muro”: Olivier Terlinden firma un bellissimo racconto iniziatico dove la natura è un personaggio a sé stante
“Oltre il vecchio muro”: Olivier Terlinden firma un bellissimo racconto iniziatico dove la natura è un personaggio a sé stante
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Ha incontrato Jules mentre si trovava in una parte del villaggio che lo ha incuriosito. “Anch’io vorrei entrare in queste mura”le confidò. “Domani io e Arthur faremo il giro del muro. Ci vediamo stasera a casa mia, in fondo alla Vôye di Bous. Rimarrai a casa e dormirai. I miei genitori saranno d’accordo”. gli dice Jules.

Non sappiamo bene quando l’autore, agronomo e fotografo 36enne, colloca il suo racconto. Eppure ha un delizioso sapore antico che vede protagonisti bambini con sconfinato entusiasmo, abbandonati a se stessi nel cuore della foresta, in mezzo al bosco, in un labirinto di rami e foglie.

Maxime Bultot “L’anno più caldo”

Una volta attraversato il vecchio muro, entri nel dominio di Hermeline. “Proprietà privata – Divieto di ingresso”. Quando sei un bambino, cosa c’è di più inebriante, di più emozionante che voler trasgredire il proibito, solo vagare su e giù per le colline con la massima impressione di libertà?

Scrittura chiara e vivace

All’inizio ci piace l’aspetto della scuola marinata mescolato ai 400 colpi di questa storia. Poi, di nascosto, la penna di Olivier Terlinden si fa più seria. Così François percepisce nel tutore di Hermeline, “una ferita”. “L’ho sentito. Come gli animali feriti si riconoscono e si attraggono, così mi sono sempre sentito attratto verso lo zoppo, lo storpio”.

Alla morte del nonno, la nonna fu affidata alle cure, ma François chiese di continuare a trascorrere le vacanze nel villaggio. Perché, durante un’ultima avventura al fianco di Jules e Arthur, mentre una scrofa minacciava di caricarsi, ha dovuto fuggire dai suoi amici e si è ritrovato nel famoso dominio proibito. Fu lì che Olivier Terlinden lo presentò a un vecchio, “sia scudiero che giardiniere”custode di un tesoro.

Zoé Derleyn “Stando nell’acqua”

Ma che tesoro potrebbe essere? Fin dalle prime pagine, l’autore belga aveva fornito qualche indizio immergendo il lettore in quello che si rivela essere un personaggio a sé stante della storia: la natura. Dalla terra al cielo, dal fango stagnante alla tempesta imminente, si invita tra ogni riga.

Ecco una storia, scritta con una scrittura classica, lucida e vivace, che ricorderà a molti lettori una parte della loro infanzia – se anche loro l’hanno trascorsa con un antenato che li ha portati a scoprire le ricchezze della natura.

Le prime emozioni romantiche di François e le provocazioni dei suoi amici si rivelano irresistibili: “Bene ! Il tesoro sta ancora scomparendo, ma quando deciderai di andare a vedere la tua quaglia, povero bastardo! Gustoso.

Oltre il vecchio muro | Romanzo | Olivier Terlinden, Weyrich, collezione Plumes du Coq, 147 pp., €16

ESTRATTO

“Jules ci fece sdraiare ai piedi di un ontano scarno, sporco come gli altri alberi. La terra umida in cui giacevamo, bagnata di escrementi, emanava un odore di urina, liquame e uova marce. Da uno Con un leggero Con il movimento del mento Jules ci indicò il ruscello. Al centro, un’enorme scrofa sguazzava nell’acqua stagnante. Il fango fumante produceva una nebbia sottile, trasformando l’animale in un fantasma di dimensioni colossali le cosce erano quelle di un cavallo da tiro.”

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