FEDERICO FIORINO/AFP
Libro di Jordan Bardella: come nel caso di Zemmour, questo libraio devolverà il ricavato a un’associazione di rifugiati (immagine illustrativa di Jordan Bardella al Parlamento Europeo il 23 ottobre 2024)
EDIZIONI – Ci sono principi con i quali Aurélie Bouhours non scende a compromessi. E non è Jordan Bardella, né il suo libro Quello che sto cercando (ed. Fayard) che cambierà qualcosa. Quello che gestisce la libreria Al tempo dei libri a Sully-sur-Loire nel Loiret, deciso, come tre anni fa, al momento della pubblicazione di La Francia non ha detto l’ultima parola di Éric Zemmour, per devolvere il ricavato delle vendite ad un’associazione di rifugiati.
« Ne abbiamo riparlato con mia figlia e faremo come qualche anno fa, devolveremo il ricavato della vendita del libro di Jordan Bardella all’associazione La Maison d’Adam », spiega HuffPost. Un modo per prendere le distanze dall’operato del leader del Raggruppamento Nazionale, ma un gesto la cui portata resta limitata.
« In realtà ne abbiamo in negozio solo cinque copie, le mettiamo negli scaffali più bassi, non troppo esposte. Per il momento ne abbiamo riservati due, ma in realtà la gente non viene a comprare da noi questo tipo di lavoro », continua Aurélie Bouhours. Non intende però opporsi all’ordine del cliente; in ogni caso, la prassi prevede che una libreria debba offrire un servizio di questo tipo con ritiro gratuito in negozio, finché il libro desiderato non è disponibile nei negozi. ma disponibile per la vendita.
L’associazione La Maison d’Adam sostiene, aiuta e monitora i minori isolati, abbandonati o in difficoltà, ma anche gli adulti in difficoltà. Nel 2016 è venuta in aiuto soprattutto dei giovani provenienti dal Sudan. Jordan Bardella, che collega sistematicamente immigrazione e delinquenza, ritiene che i minori non accompagnati costino troppo e che spetti a loro dimostrare la loro minorità. Nel 2020 disse di volerli espellere, senza distinzioni.
Pubblicato questo sabato in tutta la Francia, l’uscita del libro di Jordan Bardella è accompagnata da una magistrale operazione di comunicazione di Fayard. La casa editrice figlia di Vincent Bolloré ha annunciato venerdì che presenterà un reclamo contro MediaTransports, l’agenzia pubblicitaria della SNCF, in particolare per contestare il suo rifiuto di pubblicizzare la celebre opera nelle stazioni. MediaTransports aveva comunque spiegato, in base alle sue “principi di neutralità”che non avrebbe pubblicato pubblicità per il libro poiché è stato scritto da una figura politica in servizio.
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