Goliarda Sapienza: Era una gioia

Goliarda Sapienza: Era una gioia
Goliarda Sapienza: Era una gioia
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IONon esiste una morte definitiva. » La prova, la reincarnazione editoriale di Goliarda Sapienza. L’italiano, oggi fenomeno globale, non lo era più quando era in vita. In occasione del centenario di questa donna straordinaria, si chiede Nathalie Castagné “fino a che punto scrive il suo destino”. Traducendo la sua opera in francese, ha scritto una ricca biografia dell’autore. La Sapienza nasce il 10 maggio 1924 da una famiglia siciliana di attivisti. “Avvocati dei poveri”, danno alla piccola il nome del fratello maggiore assassinato a 16 anni, Goliardo.

Goliarda Sapienza- Foto ARCHIVIO PERSONALE

Quindi preferisce Iuzza. Dopo essersi avvicinato al teatro, al cinema o alla psicoanalisi, “la sua vocazione si afferma: quello che vuole fare è scrivere scrivendo”. La Sapienza conferma “il resto non dà pace”. Lettera aperta, Le fil de midi O L’Università di Rebibbia (la sua esperienza in carcere) sgorgano dalla sua penna. A ciò si aggiunge la sua fitta corrispondenza pubblicata da Le Tripode, che ha in programma anche un cofanetto per le feste. Ma il suo capolavoro resta L’arte della gioia : vent’anni di gestazione, dieci anni di scrittura e zero pubblicazioni in vita!

w- Foto SDV

L’arte del rifiuto e del successo

Inclassificabile, L’arte della gioia raffredda gli editori italiani con la sua portata, la sua audacia stilistica o sessuale e il ritratto politico che dipinge del suo Paese. Una sofferenza immensa per lo scrittore morto stremato. E questo senza contare sulla volontà del suo ultimo compagno, Angelo Pellegrino, oggi 77 anni. “Ciò che mi ha dato la forza per continuare a far conoscere questo testo è la sua bellezza e la sua forza letteraria, oltre a questo personaggio femminile, che mancava alla letteratura europea. » L’editore Frédéric Martin stava lavorando sui diritti esteri presso Viviane Hamy quando l’agente Patricia Marcotti e l’editore tedesca Waltraud Schwarze lo hanno interrogato su questo importante testo che ha affascinato Nathalie Castagné, la sua traduttrice.

Senza dubbio, è un capolavoro. Secondo Frédéric Martin, “Noi di Viviane Hamy abbiamo capito l’urgenza di pubblicarlo.” 650 pagine di uno sconosciuto morto, anche Angelo è incredulo. Come è stato possibile che il romanzo, precedentemente rifiutato in Italia, fosse pubblicato in Francia? Frédéric Martin afferma: “È stato con questo libro che sono diventato editore. Volevo essere un salvatore e un pirata e ho deciso che sarebbe stato letto. » Fin dai primi articoli è stato un successo: 8.000 copie in un mese e 500.000 libri venduti in Francia grazie ai librai che ne hanno fatto il must dell’anno scolastico 2005. “I miracoli sono sempre possibili, dobbiamo darci i mezzi fateli », dice oggi Frédéric Martin. Segue infine in versione originale l’editore italiano Enaudi. “Dopo tanto disprezzo, che vendetta vedere la Sapienza inserita nelle aste di tutto il mondo. »

Scrittura cardiaca proteiforme

Viviane Hamy ha intenzione di pubblicare un libro annuale, ma il progetto fallisce. Frédéric Martin ha lasciato casa nel 2007 per fondare Tripode. Quattro anni dopo, Pellegrino riconquistò i diritti mondiali. “Gli devo un’eterna gratitudine. Mi ha fatto il dono di affidarmi tutte le opere della Sapienza. Che eleganza! » L’arte della gioia viene acquistato da 35 paesi. Angelo non nasconde il suo orgoglio. “Goliarda non fu autore di unius libri, ma di un’opera organica completa (racconti, poesie, teatro, giornale, romanzi) tra le più grandi del Novecentoe secolo. » Insegnato nelle università, è oggetto di Tasche, un documentario, adattamenti per il teatro, la televisione e il cinema (con Valeria Golino).

La nuova generazione può solo amare “la sua sfiducia nei confronti della politica, la fluidità dei generi sessuali e la sua libertà”. Martin lo vede come un misto di Tolstoj e Arlecchino. Ne rimane colpito “il suo cuore proteiforme scrive, abitato dal flusso dei suoi pensieri. Goliarda e la sua eroina Modesta si fondono in una figura totemica. Tutti possono riconoscersi nella propria sete di libertà. » Cresce tra le pagine per sfuggire alla religione, al patriarcato, al fascismo o alla guerra. “La Sapienza non era una femminista. Ma il suo libro è la storia di una donna che costruisce se stessa attraverso la conoscenza. Sviluppa l’arte di acquisire la vera libertà. Gli uomini avrebbero tanto da imparare da lei che mi ha fornito un’educazione sentimentale, sessuale e romantica. » Angelo Pellegrino ci regala oggi la sua “Goliarda”, presso Tripode.

“Celebrare questo centenario è per me qualcosa di eccezionale perché sono ancora vivo. Questo libro non le rende omaggio, ma la riporta in vita e racconta il nostro modo speciale di stare insieme. C’era un tempo per scrivere, dormire e amare, nonostante le difficoltà. » Goliarda visse periodi bui di depressione; oro per Frédéric Martin, “incarna una fenice, coltivando l’arte della gioia e dell’amore”. La sua biografa e traduttrice, Nathalie Castagné, ne rimane stupita “lo sbocciare di un’opera gioiosa, carica di forza vitale. Goliarda Sapienza, uscita definitivamente dalla tomba, ha trovato il suo posto nel pantheon degli autori italiani, se non europei, del Novecento.e secolo. »

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