Adriana Karembeu parla apertamente delle violenze subite dal padre: “Le cicatrici restano”

Adriana Karembeu parla apertamente delle violenze subite dal padre: “Le cicatrici restano”
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Otto anni dalla pubblicazione Vengo da un paese che non esiste piùil suo primo libro, Adriana Karembeu pubblicherà una nuova autobiografia questo giovedì, maggio 2, Gratis. Dal suo primo lavoro molte cose sono cambiate nella vita della conduttrice, lei che nel frattempo è diventata mamma della piccola Nina nell’agosto del 2018. Il suo lavoro inizia così: “A Nina, l’amore della mia vita…” Per 7 giorni televisivil’ex modella ha spiegato di aver scritto in parte questo nuovo libro per suo figlio: “L’ho avuta tardi, a 46 anni, e sarà ancora giovane quando me ne andrò. Ho pensato che sarebbe stato bene per lei avere un resoconto del mio viaggio. Sono cambiata così tanto da quando è entrata nella mia vita. Non mi riconosco più! Né mentalmente né fisicamente, del resto. Mi ritrovo più bella di prima. (Ride) A meno che non sia io a fare film!

Adriana Karembeu racconta il padre violento

In Gratis, Adriana Karembeu confida ancora più intensamente che nel suo libro precedente. La conduttrice, 52 anni, si è presa il tempo di raccontare la violenza subita da suo padre: “Avevo già affrontato questo argomento in modo più igienizzato nella mia autobiografia“, precisa, prima di aggiungere: “Rituffarmi in questo periodo del mio passato non è stato piacevole, ma necessario. Per comprendere le persone, le loro gioie, i loro dolori, le loro scelte, bisogna conoscere il loro percorso. Pensavo anche a mia figlia e al fatto che un giorno avrebbe letto questo libro. Dovevo essere il più onesto e franco possibile.

“Lasciate che sia lui ad assumersi la responsabilità adesso”

Nonostante i ricordi dolorosi, Adriana Karembeu assicura di non aver esitato a rivelare il suo passato: “Anche se le ferite sono chiuse, le cicatrici rimangono, ma sono andato avanti. Questo libro non piacerà a mio padre. Ma dovrei, a 52 anni, preoccuparmi del suo benessere? NO ! Fino ad ora non gli è mai importato del mio. Non gli auguro del male, ma è la mia storia, e lui, in parte, l’ha scritta e firmata. Lasciamo che sia lui ad assumersi la responsabilità adesso.

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