Thierry Delrieu ha già pubblicato diversi romanzi con le Éditions du Bord du Lot: “Il viaggiatore dell’isola di Yeu” nel 2009, “I viaggiatori dell’Apocalisse” nel 2010, “I viaggiatori del terrore” nel 2011. Sei anni dopo, ha ha ripreso la penna per scrivere i romanzi storici “Il castello di Cuzorn, la maledizione” nel 2017, “Il castello di Cuzorn, il Santo Graal” nel 2019, e “Il castello di Cuzorn, la trama reale” nel 2020, oltre a un libretto storico “Storia del castello di Cuzorn”. Ha appena pubblicato “Château de Cuzorn, la division SS Das Reich”, la sua ottava opera.
“21 maggio 1944. Una data che né gli abitanti di Cuzorn, né quelli di Lacapelle-Biron, dimenticheranno. È il giorno disastroso in cui la divisione SS “Das Reich”, che si distinse crudelmente durante il massacro di Oradour-sur -Glane, ha effettuato una vasta incursione nelle valli del Lède e del Lémance. Le SS e la Gestapo sono venute da Agen per arrestare i resistenti, ma soprattutto deportare gli abitanti innocenti, era sufficientemente organizzato e forte per sfuggire a questo rastrellamento I combattenti della resistenza di Cuzorn si riunirono in un luogo chiamato “Canteperdrix” che era un quartier generale del dipartimento della resistenza.
Philippe de Gunzbourg, agente segreto dello Special Operations Executive, figlio di un aristocratico banchiere, era uno di loro. Compì numerose operazioni per conto dei servizi segreti britannici e della Francia Libera del generale De Gaulle. Era l’uomo locale di Londra. Ha contribuito in particolare all’organizzazione di operazioni di paracadutismo, guerriglia e controspionaggio nel Lot-et-Garonne e nel Gers.
Seguiamo il suo viaggio pieno di pericoli, dalla macchia di Cuzorn all’attacco alla prigione di Eysses, al quartier generale del battaglione Armagnac a Panjas fino a Londra dove incontra il generale De Gaulle, poi durante il suo paracadutismo in Alsazia per effettuare un operazione segreta a Stoccarda in Germania. Un tuffo in questi momenti dolorosi, ma vittoriosi, della gloriosa storia della Francia che ha visto uomini e donne opporsi con coraggio all’occupazione del nostro Paese e della nostra regione da parte della Germania nazista. Un’avventura epica che non può lasciare indifferente nessuno, tanto è vivo il ricordo di quel periodo nella nostra regione.
