questa piccola libreria di paese ha trovato i suoi lettori

questa piccola libreria di paese ha trovato i suoi lettori
questa piccola libreria di paese ha trovato i suoi lettori
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Nel cuore di Coulonges-sur-l’Autize, rue du Château, il giallo caldo di una facciata a muro contrasta nettamente con la tavolozza solitamente tollerata nei centri urbani.

Appare così, con una luce da girasole, la libreria di Alice Avril, l’Irréel, un luogo magico (dove troviamo libri nuovi e usati) ma inaspettato quando sappiamo come muoiono i cuori delle nostre città. «Me lo hanno detto in tanti: aprire un’attività in un comune di duemila abitanti è già rischioso. Ma poi una libreria!…”.

Alice, 29 anni, si permette di riderci sopra oggi. Le era stato predetto il peggio, che non sarebbe durata sei mesi. Tuttavia, questo lunedì, 7 ottobre 2024, è passato un anno esatto da quando ha aperto il suo negozio. E lei è ancora lì. Non ha ancora guadagnato uno stipendio e il sostegno dei suoi genitori, proprietari del locale, resta vitale per la sua attività ma qualche giorno fa ha ricevuto il rassicurante benestare del suo commercialista: la libreria non è in deficit. Sollievo da un primo passo compiuto.

“Molte persone mi dicono che sono felici di non dover più ordinare da Amazon”

Meglio ancora, la clientela è stata subito lì, con lettori provenienti da tutti i ceti sociali, tutte le età, tutte le categorie…. Per quanto riguarda i nuovi libri, “molti clienti [lui] dicono che sono felici di non dover più ordinare da Amazon. Dal lato dei librai, il passaparola ha funzionato così bene che gli sono stati regalati o venduti così tanti libri (“Le persone sono riluttanti a buttare via i propri libri”) che ha dovuto mettere il kibosh su di esso: “Non ho più spazio per mettere tutto!” »

La questione però non è vinta: Alice ammette di conoscere della professione solo ciò che aveva osservato durante l’anno trascorso al France Loisirs di Tours. In altre parole, non molto. Almeno non il suo stile di business.

Ha lanciato senza ricerche di mercato. Proprio motivato da questo amore per i libri nato durante l’infanzia abbinato a“un capriccioso desiderio di non avere nessuno alle spalle”.

Alice Avril davanti alla sua libreria, l’Irréel, in rue du Château a Coulonges-sur-l’Autize, dove ha già accolto una decina di autori.
© (Foto NR, Emmanuel Touron)

Elan

La laureata in storia dell’arte ammette che, se avesse pubblicato un business plan, probabilmente non ci si sarebbe lanciata a capofitto. Ma il suo slancio è stato buono: ha iniziato con “tre volte niente”la nuova sezione ora conta quasi mille articoli, espandendosi lentamente man mano che arrivano i soldi e in base alle aspirazioni dei clienti. E non conta più i libri usati che colleziona, i cui ultimi lotti si accumulano su un espositore, in un tale disordine che lì si nascondono inevitabilmente belle sorprese.

Respirazione

Ex popolare negozio di abbigliamento, divenuto poi sala da tè e poi bar comunitario, il locale era in disuso da diversi anni. Eccolo respirare di nuovo.

E se la libreria di Alice, come Mûcha, il “salone gourmet dell’usato boutique” aperto quasi contemporaneamente e a pochi metri da Sarah Pigeaud (il suo rooibos è una delizia), ha segnato una sorta di svolta, l’inizio del un rinnovato interesse per le città e i villaggi periferici? Non è lontana da questo pensiero la giovane autodidatta, che vive un po’ come la creazione del suo negozio “un atto militante”. Non ha torto, il suo approccio potrebbe essere l’esatto antidoto alla desertificazione rurale.

Sì, il suo Unreal è lì.

Il prossimo incontro proposto da Alice Avril all’Irréel si svolgerà mercoledì 18 dicembre alle 18 con Ker Batia per il suo libro “In interim, disallineamenti salariali”.

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