“Le farfalle della colonia penale”: Jean Rolin in viaggio nella giungla alla scoperta dei Morphos, la stella dei “lepidotteristi”

“Le farfalle della colonia penale”: Jean Rolin in viaggio nella giungla alla scoperta dei Morphos, la stella dei “lepidotteristi”
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Chi ama le peregrinazioni dello scrittore sa come Jean Rolin non ha eguali nel descrivere questi lati del mondo che nessuno vede, che siano vicinissimi a Parigi, o in cima alle montagne curde, questi dettagli a volte minuscoli che tuttavia danno significato al mondo e di cui parla con frasi di bella fattura.

Non c’è intrigo, né suspense. Questa voce molto particolare, questa scrittura apparentemente semplice ma così elaborata la ritroviamo in Le farfalle della colonia penale.

La storia inizia con un progetto interrotto. Si era impegnato a passeggiare lungo la Costa Azzurra, tra Hyères e Mentone, sulle orme di Katherine Mansfield, e del resto delle riprese a Porquerolles di Pierrot le fou, Il capolavoro di Godard. Ma rendendosi conto che la regione è infestata da troppe figure letterarie, cambia piano, scoprendo una sequenza del film Farfalla adattato dal best-seller di Henri Charrière con Steve McQueen e Dustin Hoffman “stanno lavorando per catturare farfalle in stile Morpho, prima di consegnarle a un ufficiale della prigione. “

Jean Rolin: La traversata di Bondoufle

“Ma il collegamento, lui scrive, che questa sequenza mostrasse tra la colonia penale, quintessenza della violenza e del vizio, per usare il linguaggio dell’epoca, e la caccia alle farfalle, che il pubblico rappresenta piuttosto come un’attività di svago per bambini buoni o vecchi pazzi, ha stuzzicato la mia curiosità al punto da suscitarmi una voglia irrefrenabile di andare a vedere. “

Lepidotteristi

Il Morpho è il protagonista dei “lepidotteri”, nome dato ai cacciatori e collezionisti di farfalle. Il loro Santo Graal è possedere Morphos, queste farfalle molto grandi con le ali blu cangianti, un azzurro metallizzato. Se ne trova molto in Guyana, dove in passato i detenuti raccattavano qualche franco catturandoli in trappole e con le loro ali facevano dei mosaici che poi vendevano ai viaggiatori.

gabbiano

La farfalla è la provvidenza, in Guyana, dei liberati e dei fuggitivi.

Jean Rolin ama gli animali. Dopo aver osservato i cani solitari in tutto il mondo (Un cane morto dietro di lui2009) e uccelli (La spiga curda, 2018), va quindi a caccia di farfalle e il racconto di questa passione, a volte crudele (bisogna soffocare l’animale tra le dita).

La spiga curda di Jean Rolin

Prepara il suo viaggio in Guyana visitando la fiera Juvisy, a Essonne, ilParigi d’arte per gli amanti delle farfalle! E ha letto tutto, assorbendo gran parte delle imprese descritte da Eugène Le Moult nel suo libro La mia farfalla va a caccia (1955) che la scoperta che anche Nabokov era un altro appassionato di questi insetti che, nel 1950, vide in una brughiera ricoperta di pini nello Stato di New York di nome Karner, un esemplare il cui nome volgare sarebbe diventato Karner blu.

Gli Hmong in Guyana

Il piacere di leggere Jean Rolin sta tutto nel lasciarci guidare dalle sue osservazioni che riesce a renderci affascinanti. Ha così scoperto un relitto di una barca in Guyana chiamatoEdith Cavell, l’eroina anglo-belga del 14-18. Trova tracce di Wallace, l’uomo che scoprì la teoria dell’evoluzione con Darwin ma che fu poi in gran parte dimenticato dalla storia della scienza.

Con Jean Rolin viaggiamo in canoa nella giungla alla scoperta del Morphospranziamo a bouis-bouis, apprendiamo che bisogna soffiare con una cannuccia nei bruchi per preservarli oppure incontriamo una popolazione Hmong proveniente dal Laos e deportata in questa giungla.

E c’è sempre questo strano legame tra l’inferno della colonia penale e la delicatezza della caccia alle farfalle. Spesso i “retrocessi” e i “deportati” subivano una doppia punizione. Una volta liberi, dovettero finire i loro giorni in Guyana senza essere autorizzati a ritornare in Francia.

Naturalmente, non è solo il Morfo che interessa a Jean Rolin ma quello che ha da dire sugli uomini. Con questa farfalla come guida e con il suo umorismo e la sua erudita erudizione, lo scrittore ci regala un po’ della storia e della poesia del mondo.

Le farfalle della colonia penale | Storia | Jean Rolin | POL, 208 pp., €19, digitale €14

ESTRATTO

“Nella crescente oscurità, che mi rendeva mezzo cieco, potevo distinguere a una certa distanza un’isola di vegetazione, composta da alberi di mangrovie e quindi generalmente di colore verde, punteggiata di macchie bianche. […] e sormontato da quella che inizialmente pensai fosse una corona di fiori rossi prima di notare che tremava, che ondeggiava e capii che si trattava di uno stuolo compatto di ibis scarlatti. “

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