Omar Sy si è preso la briga di parlare dei suoi genitori nel suo nuovo libro

Omar Sy si è preso la briga di parlare dei suoi genitori nel suo nuovo libro
Descriptive text here
-

Per la prima volta accetta di raccontare la sua storia. Questo giovedì, 25 aprile, esce Omar Sy Dai, parliamo (pubblicato da Albin Michel), un libro co-scritto da Elsa Vigoureux, una giornalista conosciuta qualche anno fa. Attraverso 284 pagine, l’attore Caesarized ripercorre la sua vita molto prima del film che cambiò il corso della sua carriera cinematografica. La stella diIntoccabili ammette, però, di aver avuto difficoltà a confidarsi con la madre e il padre quando il suo collega ha tentato di introdursi nel suo giardino segreto. “Le piccole cose che mi ricordano il legame con i miei genitori sono preziose, per favore non toccarle, grazie mille”ripete Yann Barthès in Quotidiano questa sera sotto lo sguardo dell’autore del suo intervento. E si giustifica.

Omar Sy parla in forma anonima del divario tra la sua vita e quella dei suoi genitori

“I miei genitori sono molto importanti, è l’inizio, è il fondamento ed è quello che sono”, sostiene subito Omar Sy. L’attore con sede a Los Angeles, però, avverte una sorta di divario tra la sua vita quotidiana da personaggio noto e la loro, nell’anonimato. In effetti, ciò che mi lega ai miei genitori oggi è ben poco perché con il disertore di classe [il a grandi à Trappes, dans les Yvelines, ndlr]stai vivendo qualcosa di un po’ diverso che i tuoi genitori non necessariamente possono capire, che non necessariamente vuoi spiegargli perché ci vuole troppo tempo e che, in ogni caso, non ne vale la pena, penso”, spiega il padre di cinque figli. Indica di stare attento “l’essenziale, [qui] può essere piccolo, solido e allo stesso tempo fragile”. Ecco perché il jolly è paradossalmente riservato quando parla del suo clan: “Sto molto attento a questo. Ciò che mi lega alla mia famiglia non deve essere toccato. È la famiglia!”

Il resto sotto questo annuncio

Omar Sy vuole proteggere i suoi genitori dal suo successo

La modestia di Omar Sy si avverte quindi nel suo libro. L’ex stella di Assistenza post-vendita degli spettacoli è stato anche attento a non rispondere ad alcune domande poste dal coautore durante la scrittura perché non voleva che i suoi genitori leggessero le sue risposte. Così assicura “non sprecare [leurs] collegamenti”lui che ha preso l’abitudine di proteggerli dal successo. “Sto con loro, passo il tempo con loro, parliamo di ciò che capiscono, di ciò che gli piace. Mi hanno accompagnato, mi hanno reso l’uomo che sono oggi, e [maintenant] Li accompagno, tocca a me, infatti. (…) È un rapporto invertito, quindi li proteggo e li proteggo anche da certe conversazioniconclude l’argomento.

-

NEXT Autore di due libri a 19 anni, Louis Lefèvre usa le parole per guarire