Con “La strategia della lucertola”, nona inchiesta del commissario Soneri, l’autore italiano continua a deliziarci con le sue avventure investigative e culinarie
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Il commissario Soneri è infuocato. A causa, innanzitutto, di questa neve compatta che rallenta il suo avanzare per le strade di Parma. Ma anche il sindaco della città che sembra giocare al gatto e al topo con i suoi elettori. Per non parlare della corruzione e della droga che dilagano come una cancrena nei quartieri ricchi e nelle periferie. A ciò si aggiungono fatti bizzarri come i cellulari che squillano di notte sulle rive del fiume o i cani che galoppano per sfuggire agli assassini e ai loro coltelli. Un vecchio è appena morto di freddo dietro la porta di un ospedale e ancora nessuna notizia del consigliere comunale che finge di andare a sciare sulle alture della città. Tutto questo messo insieme è sufficiente per infastidire il poliziotto. Per fortuna Angela non è mai lontana per tranquillizzare Soneri, offrendole qualche tenero dolcetto e un buon piatto di tortelli di bietole e ricotta, allegramente annaffiati con acqua ovviamente.
Valerio Varesi è un autore atmosferico che si prende il tempo di descrivere le volte del Palazzo della Pilotta, per suggerire un profumo di terra fredda e umidità o un odore di spezzatino bollito a lungo. Arrabbiato contro il potere politico che si lascia consumare dalla camorra, l’autore non usa mezzi termini ma ha un modo tutto suo di infilare un pizzico di tenerezza in un mondo brutale, sottomesso e invecchiato.
La strategia della lucertola è la nona inchiesta tradotta del commissario Soneri e non ci stanchiamo mai delle sue avventure poliziesche che portano ad un piatto di trippa alla parmigiana, “la migliore cura contro il cattivo umore”, secondo Angela.
