L’ebbrezza del mare | Rivista dei librai

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Pirati, lupi di mare, corsari, bucanieri, conquistatori e tanti altri navigatori hanno attraversato instancabilmente le acque del globo e l’immaginazione di persone che sognano. Nessuna sorpresa, quindi, che il mondo della pirateria si trovi nei film (pirati dei Caraibi, Peter Pan, Isola del tesoro), videogiochi (Il mare dei ladri, Inesplorato 4, Teschio e ossa), giochi da tavolo (Giamaica, Mare di nuvole, Libertalia)…e libri! Intraprendi un emozionante viaggio libresco, cullato dalla grande aria salata, dal grido dei gabbiani, dall’odore della schiuma, dal tintinnio dei dobloni e dal soffio degli uragani! E un lontano accenno di fegato di merluzzo…

Prendi il mare in tempesta
Jules Verne è il portabandiera indiscusso delle storie di esplorazione, e la navigazione occupa in essa un posto speciale. Viaggi e avventure del capitano Hatteras, La sfinge di ghiaccio, Signora Branican, Il Cancelliere…L’elenco è ancora lungo. Ma è I figli del capitano Grant (The Pocket Book) che rimane, a mio avviso, l’opera di Verne che meglio racchiude ciascuna delle sfaccettature della vita in mare, dove la vela è allo stesso tempo un’arte, un rito di passaggio, una distinzione e un crimine. (Inoltre, Alexis Nesme ha prodotto un magistrale adattamento zoomorfico a fumetti, che cattura perfettamente l’essenza del romanzo.) Quando un ricco signore scozzese scopre mentre pesca, nel ventre di uno squalo, molte lettere che chiedono aiuto a prima vista incomprensibile e scritto con la grafia di un famoso capitano, si impegna a lanciarsi in suo soccorso, accompagnato dai figli di detto capitano. Ma il business è pieno di pericoli. Mappe incomplete, rotte impraticabili, tempeste omeriche, protagonisti ostili… La questione dell’onore, cara a Verne, ritorna quando un collaboratore rivela la sua identità e progetta di impossessarsi della nave del benefattore, sbarazzarsi dell’equipaggio e perlustrare i mari mentre lui piace. Verne, come i suoi personaggi, condanna i banditi. In definitiva, e nonostante ciò che purtroppo la Storia ci ha purtroppo insegnato, Verne si schiera dalla parte della navigazione per la scienza, i posteri e la scoperta, anche se dobbiamo chiudere un occhio sui frequenti capitoli oscuri… Infatti, durante l’epoca d’oro della navigazione , l’eccitazione dell’esplorazione si affianca all’inganno del possesso sotto la stessa ombra della nobiltà. Per continuare la ricerca, leggi E chi ha sete venga di Sylvain Pattieu (Babel), un riflesso esagerato di questa parte di storia.

Illustrazione tratta dal libro Les Campbell (t. 1) (Dupuis): © José Luis Munuera

Una questione di prospettiva
Vivere sul navi, certo, ma anche vivere delle navi. Perché, se c’è chi va per mare, c’è anche chi resta sulla terraferma e sopravvive grazie ai naufragi, involontari e non. Dominique Scali dipinge un ritratto incomparabile dei navigatori, degli skimmer e dei sabotatori I marinai non sanno nuotare (La Peuplade), un romanzo favoloso che prende in prestito le grandi opere del genere. Sull’isolotto immaginario di Ys, un minuscolo regno di irriducibili che le nazioni di tutto il mondo invidiano, nessuno sa nuotare. E mentre i residenti senza status vivono sulle rive, banditi dalla città reale fortificata, l’innalzamento delle acque gestisce tristemente la popolazione. Tuttavia, anche i marinai più decorati prima o poi finiscono per disperdersi in mare come pietosi mortali, per la gioia degli abitanti delle banche che rubano e rivendono i carichi. Pirati in mare come in terra, approfittatori dei beni altrui, con l’avarizia inculcata nelle pupille. Vuoi continuare l’avventura? Leggere Il porto dei marinai perduti di Teresa Radice e Stefano Turconi (Thirteen Strange), un fantastico fumetto che è in parte storia di navigazione, in parte suspense storica e in parte tragedia fantastica!

Il mito grande come un braccio
I pirati sono più grandi della vita reale e la loro rappresentazione nella cultura popolare spesso deriva più dalla leggenda che dalla veridicità. (Tra le idee ricevute, ricordiamo la tortura della tavola, il pappagallo sulla spalla e i tesori sepolti.) Una cosa è certa: i marinai messi insieme sono davvero elevati allo status di eroi, ma non sono necessariamente virtuosi. Crimini, atrocità e altre bassezze sono all’ordine del giorno nella sfera della navigazione, in nome dei gangster così come in nome dei regni. Ma, nonostante il loro campo di attività e i terremoti provocati, i pirati aderiscono a un preciso codice d’onore e la maggior parte serve gli interessi della propria nazione. L’Inghilterra, famosa per le sue spedizioni navali, riponeva tante speranze – e investiva tanto denaro – nella sua marina quanto nei suoi lupi di mare, perché chi altro avrebbe osato attaccare le navi spagnole cariche d’oro… La storia globale dei pirati, del National Geographic, contiene una ricchezza di informazioni molto accessibili sui bucanieri, grandiose o spregevoli secondo il tuo modesto parere. Inoltre, la serie a fumetti I Campbell di José Luis Munuera (Dupuis) ​​​​è un incredibile punto di accesso per chiunque voglia comprendere la pirateria in modo più dettagliato, senza addentrarsi nelle enciclopedie.

Estratto tratto da Jim Hawkins (t. 2) (Ankama): © Sébastien Vastra

Di onda in onda
Ma perché ostacolare la fantasia quando possiamo sognare vortici, kraken, sirene e caverne a forma di teschio! Sul fronte giovanile, Gérard Moncomble e Frédéric Pillot uniscono le forze durante Balbuzar (Éditions Daniel Maghen), un album sontuoso intriso di gloria, risentimento, solitudine e solidarietà. Scopri anche I terrori dei mari di Frédéric Brrémaud e Giovanni Rigano (Vents d’Ouest), una simpatica serie a fumetti in cui giovani naufraghi vengono imbarcati contro la loro volontà in un’immensa avventura marittima. Dal lato adulto, immergiti nell’adattamento animale Jim Hawkins di Sébastien Vastra (Ankama), che riprende Isola del tesoro di Robert Louis Stevenson attraverso la lente del viaggio e delle sue turbolenze. Tieni presente che esistono anche serie marittime Bolito di Alexander Kent (libretto) e Le avventure del capitano Alatriste di Arturo Pérez-Reverte (Punti), dove finzione e storia si intrecciano al ritmo di un’ucronia navale su larga scala. Manca solo un bicchiere di rum in mano e il CD Acquario di Haken in cuffia e sei completamente trasportato.

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