Ciclone a Mayotte –
Il bilancio umano sale a 39 morti
Il ciclone Chido ha causato finora la morte di 39 persone. La missione di identificazione delle vittime continua.
Una vista generale dei rifugi e delle case danneggiati nella città di Vahibe, alla periferia di Mamoudzou, nel territorio francese di Mayotte nell'Oceano Indiano, una settimana dopo che il ciclone Chido ha colpito l'arcipelago.
AFP/PATRICK MEINHARDT
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Il bilancio umano del ciclone Chido a Mayotte ammonta ora a 39 morti, secondo un nuovo conteggio pubblicato martedì dal prefetto di Mayotte in un comunicato stampa.
Questa non specifica il numero totale dei feriti registrati dopo il passaggio del ciclone che ha devastato l'arcipelago francese nell'Oceano Indiano più di 10 giorni fa, precisando soltanto che “la missione per identificare le vittime del ciclone continua il suo lavoro, in collaborazione con i sindaci e le associazioni di Mayotte.
Un rapporto provvisorio finale mostrava circa 2.500 feriti.
Ospedale da campo
Installato in uno stadio a est di Mamoudzou, un ospedale da campo dotato di un reparto di maternità e di due sale operatorie ha aperto i battenti martedì mattina presto, progettato per poter ricevere 100 persone al giorno per visite mediche e garantire 30 ricoveri.
Il ciclone più devastante che ha colpito Mayotte negli ultimi 90 anni ha causato danni colossali il 14 dicembre nel dipartimento più povero della Francia, dove da allora i servizi di emergenza sono al lavoro per ripristinare servizi essenziali come acqua, elettricità e reti di comunicazione.
Ponte aereo
Per quanto riguarda l'acqua, “ormai vengono distribuiti 100.000 litri al giorno”, precisa il prefetto nel suo comunicato stampa.
Per quanto riguarda i carburanti, le cui quantità finora erano limitate a 30 litri per auto nelle stazioni di servizio, le restrizioni sono state abolite. Si mantiene invece quella relativa al “riempimento di una tanica per persona”, precisa il comunicato.
Il ponte aereo allestito tra Mayotte, Reunion e la Francia consente inoltre la consegna di oltre 100 tonnellate di materiale al giorno verso l'arcipelago dell'Oceano Indiano.
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