Lunedì le autorità italiane hanno annunciato il sequestro di oltre sei tonnellate di “precursori” chimici provenienti dalla Cina destinati a consentire la produzione di decine di milioni di pillole di MDMA, come l’ecstasy, per un valore al dettaglio stimato di 926 milioni di dollari.
Un imprenditore italiano di Milano è oggetto di un’indagine preliminare e due cittadini cinesi sono stati arrestati nei Paesi Bassi nell’ambito di indagini svolte con l’assistenza dell’agenzia giudiziaria europea Eurojust, indica un comunicato stampa della polizia doganale italiana.
Gli investigatori “hanno sequestrato beni provenienti dalla Cina contenenti un totale di 6.337 tonnellate di precursori di droghe, che avrebbero permesso di produrre più di 63 milioni di pillole di MDMA”, si precisa.
Il sequestro è stato effettuato all’aeroporto di Milano Malpensa, nel corso di un’ispezione di merci dichiarate in dogana come contenenti “verniciatura in polvere poliestere”, ma che in realtà contenevano “granuli di polvere bianca e scaglie giallastre non conformi.
Questa polvere, analizzata in laboratorio, risultò essere PMK, un prodotto precursore dell’ecstasy normalmente utilizzato nella realizzazione di profumi.
Il carico doveva passare attraverso un’azienda con sede a Milano e magazzini a Varese, nella stessa regione della Lombardia, prima di essere spedito nei Paesi Bassi.
Gli agenti di polizia olandesi contattati dai colleghi italiani hanno individuato un luogo di deposito in cui erano stati sequestrati decine di chili di PMK, ketamina, metilammina e hashish.
