Arrestato per aver mostrato il dito medio a un agente di polizia: un americano ha risarcito 175mila dollari

Arrestato per aver mostrato il dito medio a un agente di polizia: un americano ha risarcito 175mila dollari
Arrestato per aver mostrato il dito medio a un agente di polizia: un americano ha risarcito 175mila dollari
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Un uomo americano che è stato arrestato da un agente di polizia per aver mostrato un semplice dito medio e costretto a destreggiarsi nel sistema giudiziario per un anno prima che le accuse cadessero, secondo quanto riferito, ha ricevuto un risarcimento di 175.000 dollari.

“Con questo accordo, spero che la Polizia di Stato del Vermont addestrerà i suoi agenti a evitare di mettere a tacere le critiche o di effettuare fermi auto infondati. Almeno ora posso pagare il mio avvocato […] e porto fuori mia madre di 88 anni per una bella cena”, ha reagito mercoledì il principale partito, Gregory Bombard, in un comunicato stampa riportato da NBC News.

L’incidente sarebbe avvenuto nell’inverno del 2018, quando l’agente della polizia di stato del Vermont Jay Riggen costrinse l’uomo, alla guida di una Mazda, a fermarsi sul ciglio della strada dopo averlo presumibilmente visto alzare il dito medio nella sua direzione.

“Hai bisogno di qualcosa? Perché sembrava che tu mi guardassi dritto negli occhi e mi avessi messo il dito medio in faccia”, ha poi detto l’ufficiale di polizia all’autista, secondo le immagini della telecamera di bordo dell’auto della polizia condivise dalla Foundation for Individual Diritti ed Espressione (FIRE).

Ma l’autista avrebbe negato di aver alzato un dito in direzione del poliziotto, tanto che, dopo un acceso scambio di battute, quest’ultimo lo avrebbe lasciato andare, concedendogli il beneficio del dubbio.

Ma solo pochi secondi dopo essersi allontanato, l’ufficiale di polizia ha riattivato le sirene, segnalando ad alta voce che Gregory Bombard lo aveva insultato prima di alzare nuovamente il dito medio nella sua direzione.

Questa volta lo avrebbe arrestato per “comportamento disordinato”, ammanettandolo alla stazione di polizia dove è stato detenuto per un’ora prima di essere rilasciato.

Secondo quanto riferito, un’accusa penale è stata quindi presentata contro di lui, prima di essere ritirata quasi un anno dopo.

L’uomo avrebbe poi scelto di sporgere denuncia contro le forze dell’ordine, per aver violato la sua libertà di espressione nonché il Quarto Emendamento, che impedisce perquisizioni e sequestri irragionevoli.

“La polizia deve rispettare i diritti del Primo Emendamento di tutti, anche per cose che considera offensive o ingiuriose”, ha affermato in un comunicato Hillary Rich, avvocato presso l’American Civil Liberties Union (ACLU) del Vermont.

Mercoledì è stato raggiunto un accordo del valore di 175.000 dollari americani (circa 238.000 dollari canadesi), ha confermato la polizia del Vermont, precisando che l’agente coinvolto si era dimesso.

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