Monaco è stato inserito nella lista grigia della “sorveglianza rafforzata” del GAFI, l’organismo antiriciclaggio

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Port Hercule a Monaco, 27 settembre 2023. (Immagine illustrativa) VALÉRY HACHE / AFP

Sia The Rock che il Venezuela sono nel mirino della Financial Action Task Force (FATF). Questa organizzazione che lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo ha annunciato, venerdì 28 giugno, di inserire questi territori nella lista grigia dei “sorveglianza rafforzata”. “Durante questa riunione plenaria, il GAFI ha aggiunto Monaco e Venezuela alla lista delle giurisdizioni soggette a sorveglianza rafforzata”ha spiegato l’organismo internazionale in un comunicato stampa, al termine di un incontro a Singapore.

Il GAFI ha identificato diverse aree in cui Monaco deve compiere progressi. Ha preso di mira in particolare il riciclaggio di denaro e la frode fiscale commessi all’estero, il sequestro di beni criminali all’estero, il livello di risorse assegnate ai magistrati, l’applicazione di sanzioni efficaci e dissuasive e l’aumento del sequestro di beni sospettati di provenire da attività criminali.

Pur inserendo Monaco nella sua lista grigia, il GAFI ha riconosciuto, venerdì 28 giugno, il “progresso significativo” svolte da questo territorio su alcuni aspetti della lotta al terrorismo. Già nel gennaio 2023 il Principato era stato individuato dal Moneyval, l’organismo antiriciclaggio del Consiglio d’Europa. Poi ha chiesto “miglioramenti fondamentali per rafforzare l’efficacia della supervisione, delle indagini e del perseguimento del riciclaggio di denaro e della confisca dei proventi di reato”e in materia di finanziamento del terrorismo.

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Il Principato ha compiuto sforzi in termini di trasparenza

Da allora, il Consiglio nazionale monegasco ha adottato nove nuove leggi in sedici mesi. L’ultima risale a marzo e mira a rafforzare sostanzialmente l’Autorità monegasca di sicurezza finanziaria (AMSF) e l’arsenale giuridico antiriciclaggio. Diverse fonti locali notano però la difficoltà di attuare immediatamente queste misure, soprattutto a causa della difficoltà di rafforzare le squadre con personale monegasco qualificato.

Monaco è già stato inserito nella lista grigia dei paradisi fiscali dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) nell’aprile 2009. Ma il Principato ne è uscito pochi mesi dopo, nel settembre 2009, dopo essersi lanciato in un grande operazione di trasparenza che negli anni successivi si è concretizzata in accordi di cooperazione fiscale con decine di Paesi.

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Il GAFI identifica complessivamente tre paesi le cui misure di lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo sono ad alto rischio (lista nera) e ventuno paesi che necessitano di una sorveglianza rafforzata (lista grigia).

Il mondo con l’AFP

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