un soldato israeliano ucciso durante un’operazione a Jenin, timori per un’estensione del conflitto in Libano

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Vicino a un cratere provocato da un ordigno esplosivo, nel nord della città palestinese di Jenin, nella Cisgiordania occupata da Israele, il 27 giugno 2024. MOHAMMAD MANSOUR/AFP

Trovate qui il nostro aggiornamento sulla situazione di ieri

La guerra tra Israele e Hamas ha provocato 37.765 morti nella Striscia di Gaza, per lo più civili, secondo un rapporto pubblicato giovedì 27 giugno dal Ministero della Sanità amministrato dal movimento islamico palestinese. Secondo i dati del movimento, almeno quarantasette persone sono state uccise nelle ultime ventiquattr’ore.

Secondo un conteggio dell’Agence France-Presse (AFP), basato su dati ufficiali dello Stato ebraico, 1.195 israeliani sono morti dagli attacchi di Hamas più di otto mesi fa.

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Nuovi bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza

Sul fronte meridionale di Israele, nella Striscia di Gaza, la protezione civile ha riferito giovedì di almeno cinque morti nella città di Gaza (Nord), dove intensi bombardamenti di artiglieria e colpi di arma da fuoco da parte di elicotteri israeliani hanno colpito il quartiere di Shujaiyya.

Da qui, violenti scontri tra combattenti palestinesi e soldati israeliani in questo quartiere “decine di migliaia di civili” Sono fuggiti, secondo la protezione civile, dopo che l’esercito ha chiesto ai residenti di evacuare la zona. “Ci sono feriti e martiri nelle strade”ha detto un testimone.

A Rafah (sud), secondo testimoni, diversi edifici sono stati distrutti dalle forze israeliane. E più a nord, a Khan Younes, gli aerei israeliani hanno preso di mira una scuola dove, secondo l’esercito, si trovava “terroristi”.

L’esercito israeliano annuncia la morte di un soldato durante un’operazione a Jenin

L’esercito israeliano ha annunciato giovedì mattina che un soldato è stato ucciso e un altro gravemente ferito durante un’operazione a Jenin, nel nord della Cisgiordania occupata, durante la quale anche un giovane palestinese è stato gravemente ferito da un proiettile sparato in faccia Forze israeliane, secondo l’agenzia ufficiale palestinese WAFA.

Capitano Alon Sacgiu, 22 anni, “è caduto durante un’operazione nel settore Jenin”, ha riferito l’esercito in un breve comunicato, senza fornire dettagli sulle circostanze della sua morte. Ha aggiunto che un altro soldato è stato gravemente ferito e portato in ospedale.

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L’esercito “ha fatto un’incursione a Jenin poco prima di mezzanotte ed è rimasto dispiegato fino all’alba di giovedì 27 giugno in città e attorno al campo profughi, con decine di cecchini sui tetti degli edifici commerciali e delle case, in uno sfondo di scontri e suoni violenti di esplosioni”, ha aggiunto WAFA. Interrogato dall’Agence France-Presse (AFP), l’esercito ha dichiarato di essersi ritirato da Jenin, ma non ha fornito ulteriori dettagli sulle sue operazioni.

Testimoni a Jenin hanno detto all’AFP che ordigni esplosivi artigianali erano stati posizionati su una strada utilizzata dall’esercito e che erano esplosi. La notte è stata caratterizzata da scontri e scontri a fuoco, secondo loro.

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Timori di una diffusione di questa guerra in Libano

Sul fronte settentrionale di Israele, nel sud del Libano, l’esercito israeliano ha intensificato i bombardamenti aerei e di artiglieria contro una decina di località, secondo i media libanesi. Hezbollah ha rivendicato sei attacchi contro postazioni militari israeliane al confine.

“Hezbollah capisce benissimo che, se dovesse scoppiare una guerra, potremmo infliggere danni enormi al Libano”ha dichiarato mercoledì il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dopo una visita a Washington. “Abbiamo la capacità di riportare il Libano all’età della pietra, ma non vogliamo farlo (…). Non vogliamo una guerra.”ha aggiunto, precisando che il suo governo “preparato per qualsiasi scenario”.

Martedì, ricevendo Gallant, il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha avvertito che una guerra tra Israele e Hezbollah potrebbe diventare una “guerra regionale”. La Francia si è detta giovedì: “estremamente preoccupato” e ho chiamato “con la massima moderazione”.

Seguendo l’esempio del Canada, la Germania ha invitato i suoi cittadini a lasciare il Libano.

Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, parlerà nuovamente giovedì alle 15:30 (ora di Parigi). In un precedente discorso del 19 giugno lo aveva avvertito“nessun posto” in Israele non sarebbe, se necessario, risparmiato dal suo movimento, il giorno dopo un annuncio israeliano secondo il quale “piani operativi per un’offensiva in Libano” era stato “convalidato”.

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