Una decisione che potrebbe infiammare la coalizione di governo. Martedì 25 giugno la Corte Suprema israeliana ha stabilito che gli studenti ultra-ortodossi non dovrebbero più essere esentati dal servizio militare, una decisione che potrebbe gettare nello scompiglio la coalizione guidata dal primo ministro Benjamin Netanyahu. “Al culmine di una guerra difficile, il peso della disuguaglianza è più pronunciato che mai”spiega la Corte Suprema nella sua decisione unanime.
“L’esecutivo non ha l’autorità per ordinare di non applicare la legge sul servizio militare agli studenti della yeshivah [écoles religieuses] in assenza di un quadro giuridico adeguato. Senza ancorare questa esenzione in un quadro giuridico, lo Stato deve agire per imporre la legge”ha stabilito la corte.
La questione della coscrizione ultraortodossa è diventata politicamente delicata poiché l’esercito israeliano, composto in parte da giovani soldati e riservisti civili, è mobilitato su due fronti nella Striscia di Gaza e sul confine libanese contro Hezbollah.
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La posta in gioco è alta per Benjamin Netanyahu: l’opinione pubblica è favorevole alla fine delle esenzioni, ma nel suo governo figurano due partiti religiosi ultraortodossi che, se lasciassero la coalizione, potrebbero innescare nuove elezioni.
La Corte Suprema è stata investita da partiti laici e ONG che denunciano una violazione dell’uguaglianza a favore degli studenti delle scuole religiose ebraiche, esentati dal servizio militare in base a una decisione di David Ben-Gurion risalente alla creazione dello Stato di Israele, in 1948.
Questa esenzione riguardò allora 400 studenti. Oggi sono circa 66.000. Il servizio militare è obbligatorio in Israele.
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