I paesi arabi riducono gli ordini di armi israeliane

I paesi arabi riducono gli ordini di armi israeliane
I paesi arabi riducono gli ordini di armi israeliane
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Il Ministero della Difesa israeliano ha accolto con favore, lunedì 17 giugno, il “nuovo record raggiunto, per il terzo anno consecutivo, dalle vendite di armi israeliane nel 2023”. Il valore delle esportazioni ha raggiunto i 13 miliardi di dollari l’anno scorso, rispetto ai 12,5 miliardi di dollari nel 2022 e agli 11,4 miliardi di dollari nel 2021. Tra il 2018 e il 2020, questa cifra ha oscillato tra 7,5 e 8,5 miliardi di dollari, indicano i media ebraici.

Nel 2023, gli ordini provenienti dai paesi arabi firmatari degli Accordi di Abraham (Marocco, Emirati Arabi Uniti e Bahrein) non hanno seguito questo trend di crescita, registrando un forte calo. Rappresentavano solo “il 3% del totale delle vendite di armi israeliane” all’estero, rispetto al 24% nel 2022.

Un calo sorprendente poiché l’esercito israeliano ha lanciato una guerra a Gaza dal 7 ottobre 2023. Nel 2021, un anno dopo la formalizzazione della normalizzazione dei rapporti tra Rabat, Abu Dhabi e Manama con Tel Aviv, gli ordini provenienti dai tre paesi arabi hanno rappresentato il 7% di tutte le esportazioni israeliane.

Nel commentare questi dati, il Ministero della Difesa non si è soffermato sul calo registrato dai clienti arabi, preferendo evidenziare l’aumento dei contratti conclusi nel 2023. “Anche se le nostre industrie della difesa sono impegnate nello “sforzo bellico, continuano a firmare accordi di esportazione sempre più importanti”, riferiscono le stesse fonti.

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