Icona della canzone francese, Françoise Hardy è morta all’età di 80 anni

Icona della canzone francese, Françoise Hardy è morta all’età di 80 anni
Icona della canzone francese, Françoise Hardy è morta all’età di 80 anni
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Francoise Hardy e suo marito, Jacques Dutronc, nel 1991. — © OLIVIER SANCHEZ / AFP
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Voce delicata e coppia intrigante

Il pubblico ricorda la sua voce delicata, la coppia persone intrigante che formò con Jacques Dutronc. Ma non solo. È stata anche l’ambasciatrice dell’eleganza francese e pop a livello internazionale, un “ideale femminile” per Mick Jagger, una figura fantastica per Bob Dylan o David Bowie.

La stampa francese moltiplica gli omaggi successivi alla morte di questo “monolite color dolore della canzone francese”, questa “signora tristezza in abito di Courrèges” che lascia dietro di sé “sessant’anni di canzoni d’amore contrastate”, come scrive Pubblicazione. Tutto iniziò per l’artista nel 1962 con il successo immediato “All the Boys and Girls” – più di 2 milioni di copie vendute – che scrisse e compose, un evento raro all’epoca. Aveva allora 18 anni, era il suo primo disco. Françoise Hardy, tutta contraddizioni, è lì: irrompe nel mezzo dell’onda yéyé ma non corrisponde realmente a questa etichetta. In questo periodo spensierato risalta la sua malinconia: “Sì, ma vado per le strade da sola, con l’anima addolorata/sì, ma vado sola, perché nessuno mi ama”.

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Una donna multipla

Alla leggerezza di anni sessantaoppone una malinconia che contrasta con l’atmosfera musicale dell’epoca, trattenendo piuttosto “la cronaca del tempo che passa, del rischio che c’è nel vivere e della permanenza”, illustra Il mondoche ricorda una “voce, sfuggente, aerea, [disant] il suo attaccamento alla “bile nera”, uno dei quattro umori definiti dai medici di un tempo, quello che porta alla tristezza”. Françoise Hardy, era più che un semplice successo Il tempo dell’amore O Come dirti addio. Donna molteplice, sarà anche “astrologa, icona pop, moglie di Dutronc, adolescente di Ciao Amici, poi musa di Etienne Daho”, elenco di nuovo Il mondo.

Fin dai primi vent’anni attira l’attenzione dei grandi stilisti, da Yves Saint Laurent a Paco Rabanne, “in minigonna e stivali bianchi, [se cachant] con modestia dietro la frangetta sulle copertine delle riviste”, ricorda Le Figaro. Artista completa – autrice, compositrice, interprete – ha rapidamente esportato oltre la Manica e oltre l’Atlantico e ha catturato l’attenzione di monumenti della canzone, da Mick Jagger a Bob Dylan passando per David Bowie. Ha sposato un altro cantante, Jacques Dutronc, dal quale ha avuto un figlio, Thomas. Un marito quello Il parigino descritto come “sfuggente, volubile, solitario nonostante la nascita di [leur fils] nel 1973. Una bambina diventata anche cantante tra una mamma chioccia e un papà indipendente.

“Come dirti addio”?

Avrà collaborato con una pletora di artisti, troppo numerosi per nominarli tutti – Michel Berger, Iggy Pop, Julien Doré, Michel Jonasz o Serge Gainsbourg… – e avrà offerto ai posteri una “discografia notturna”, gomito a gomito “a stretto contatto con il forme inevitabili della solitudine, canti di riccioli di sigarette soffiate nella notte che ci dicono quanta speranza esiste per colpire meglio i muri”, scrive ancora Pubblicazione. Alla fine è morta a causa di un cancro che la perseguitava da molti anni, ammettendo di essere già «in pessime condizioni» nell’aprile 2021, e affermando di avere «la paura di soffrire in modo ancora più insopportabile e senza speranza di guarire», rapporti Il parigino.

Aveva preso posizione anche sulla legalizzazione dell’eutanasia, criticando la Francia, che la vieta, per la sua “mancanza di umanità”. “Lasciare che qualcuno che è incurabile soffra una sofferenza insopportabile fino alla morte è disumano”, ha detto ancora all’AFP nel 2021. Lascia dietro di sé un mondo intero che continua a canticchiare le sue canzoni, che, come lei nel suo successo uscito nel 1968, non vuole “decisi di dire addio”.

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