AA/ Berlino/ Mohamed Ragawi
La Germania ha chiesto giovedì l’apertura di una “indagine approfondita” sull’attentato israeliano contro una scuola appartenente all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) nel campo di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, che ha portato all’attacco morte di almeno 40 palestinesi.
In risposta ad una domanda di Anadolu sull’attacco, un portavoce del ministero degli Esteri tedesco ha detto: “Siamo rimasti inorriditi dalle notizie di numerosi morti, in particolare di donne e bambini, durante un’operazione militare che ha preso di mira una scuola dell’UNRWA”.
Il portavoce ha spiegato che “un certo numero di sfollati hanno cercato rifugio e protezione nella scuola presa di mira”.
Ha sottolineato che “le scuole e le sedi delle Nazioni Unite devono essere protette”.
Il portavoce del Ministero degli Esteri tedesco ha sottolineato che “l’incidente deve essere oggetto di un’indagine approfondita”.
Giovedì scorso, il commissario dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), Philippe Lazzarini, ha dichiarato sulla piattaforma X: “Stiamo vivendo un’altra giornata orribile dopo i bombardamenti israeliani contro una scuola che ospita 6.000 sfollati.
“Questa volta a Nuseirat, le forze israeliane hanno lanciato un attacco senza avvisare gli sfollati o l’UNRWA, notando che l’attacco è costato la vita ad (almeno) 35 persone e ne ha ferite molte altre”, ha aggiunto.
In questo contesto, l’ufficio stampa governativo della Striscia di Gaza ha annunciato giovedì che il numero dei “morti” palestinesi è salito a 40 in seguito al massacro commesso all’alba dall’esercito israeliano contro un edificio scolastico sfollato a Gaza.
L’ufficio governativo afferma in un comunicato: “Tra le vittime ci sono 14 bambini e 9 donne, oltre a 74 feriti tra gli sfollati, tra cui 23 bambini e 18 donne”.
La guerra di Israele a Gaza, che sta per entrare nel suo nono mese, ha lasciato più di 119.000 palestinesi morti e feriti, per lo più bambini e donne, e circa 10.000 dispersi in mezzo a massicce distruzioni e carestie che sono costate la vita a dozzine di persone.
Israele continua questa guerra, ignorando una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiede di cessare immediatamente i combattimenti e gli ordini della Corte Internazionale di Giustizia di cessare l’attacco a Rafah e di adottare misure immediate per prevenire atti di “genocidio” e “migliorare la situazione umanitaria nel territorio palestinese”. enclave”.
*Tradotto dall’arabo da Wejden Jlassi
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