Nel Nord Italia, a Brescia, preoccupa lo stallo dell'economia tedesca

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La Cattedrale di Brescia, a destra, il Crystal Palace, sullo sfondo, a Brescia, in provincia di Lombardia, Italia, 1 dicembre 2018. JON ARNOLD IMMAGINI/ HEMIS.FR

Seduto al tavolo di una sala riunioni decorata con quadri raffiguranti pernici e altri uccelli abbattuti in volo da cannoni invisibili, Franco Gussalli Beretta ammette prontamente: la preoccupazione incombe sull'operosa provincia di Brescia, in Lombardia, dove la sua dinastia regna da quindici generazioni. Presidente del gruppo d'armi che porta il suo nome, è anche a capo della potente sezione locale di Confindustria, l'organizzazione dei datori di lavoro italiani.

“Negli anni ’80 e ’90 la globalizzazione e la concorrenza dei Paesi a basso costo della manodopera hanno sradicato la nostra industria tessile bresciana. Poi il settore degli utensili da cucina ha sofferto enormemente. Le industrie a basso valore aggiunto sono scomparse, altre aziende sono riuscite a mantenere la loro posizione salendo a livelli molto alti.afferma l'industriale, il cui gruppo ha registrato nel 2022 un fatturato di 1,4 miliardi di euro. Oggi la nostra provincia è sull’orlo di una nuova crisi, con implicazioni simili. »

Un vento negativo soffia, infatti, su questo territorio a due passi dal confine svizzero, che concentra le singolarità e le eccellenze della terza potenza industriale d'Europa. Perché la Germania se la passa male. Questo grande mercato, che si estende oltre le vicine Alpi, e al quale è strettamente legata l’economia dell’export della provincia di Brescia, non ha più un valore sicuro. Economicamente è stagnante. E il suo futuro politico è pieno di incertezze.

Stallo

I produttori di attrezzature per l'automotive bresciani, all'avanguardia dell'industria locale e inseriti nella catena del valore dei grandi produttori tedeschi, temono il suo declino, mentre si aspettano di essere colpiti più in generale dalla transizione all'elettrico. A livello nazionale, il settore automobilistico è diminuito del 26,1% tra luglio 2023 e luglio 2024, tornando ai livelli del 2013, secondo i dati di Confindustria, mentre i produttori di apparecchiature hanno subito una contrazione del 21,7%.

“La dimensione più dinamica dell’industria italiana rappresentata a Brescia è rappresentata dalle imprese di medie dimensioni a conduzione familiare. Sono attivi principalmente nel azienda per aziendacon un altissimo grado di specializzazione, e sono molto internazionalizzati”spiega Andrea Colli, docente di Storia economica all'Università Bocconi di Milano. Con 1,62 milioni di abitanti e un prodotto interno lordo di 45,5 miliardi di euro, la provincia, che amiamo rappresentarci come un piccolo Stato direttamente collegato alle economie del Nord Europa e poco legato a Roma, ha registrato nel 2023 una bilancia commerciale positiva per 10,2 miliardi Con 13.000 imprese manifatturiere, il territorio è al quarto posto tra le province industriali dopo Milano, Roma e Torino, metropoli molto più popolate.

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