In Israele, Benjamin Netanyahu è implicato in una fuga di documenti riservati

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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme il 27 ottobre 2024. GIL COHEN-MAGEN / AP

Un nuovo scandalo, che coinvolge un collaboratore del primo ministro, Benjamin Netanyahu, sta scuotendo la scena politica israeliana. Il caso riguarda documenti segreti della difesa relativi alla guerra a Gaza pubblicati all'inizio di settembre da due organi di stampa stranieri, il settimanale britannico Cronaca ebraica e il quotidiano tedesco Immagine. Secondo la giustizia israeliana, la fuga di questi documenti riservati, provenienti dall'esercito israeliano, avrebbe potuto causare “grave danno alla sicurezza dello Stato” e ostacolare gli sforzi per liberare gli ostaggi detenuti nell’enclave palestinese.

La stampa israeliana va oltre: suggerisce che i documenti trasmessi ai due giornali, che sono stati in gran parte manipolati, fanno parte di una campagna di influenza opaca, orchestrata da Netanyahu, per silurare ogni possibilità di accordo con Hamas. Il primo ministro israeliano viene regolarmente accusato di aver prolungato deliberatamente la guerra a Gaza, per paura che la cessazione delle ostilità aprisse la strada a un'indagine sul fiasco della sicurezza del 7 ottobre, che potrebbe rivelarsi fatale.

Cinque persone sono già state arrestate nell'ambito dell'indagine sulle fughe di notizie, avviata a settembre dallo Shin Bet (intelligence interna), dalla polizia e dall'esercito. L'unico sospettato la cui identità è stata rivelata in tribunale domenica è il capitano Eli Feldstein, che ha lavorato come portavoce presso l'ufficio del primo ministro per i giornalisti della difesa israeliana.

Questa funzione, tuttavia, non era stata stabilita chiaramente a livello amministrativo, poiché l'ufficiale non figurava, a quanto pare, nell'elenco del personale e, secondo le nostre informazioni, avrebbe continuato a ricevere il suo stipendio da riservista dell'esercito. Una circostanza aggravante è che Eli Feldstein non era stato accreditato dallo Shin Bet per accedere alle informazioni segrete della difesa, anche se ha partecipato in diverse occasioni, insieme a Benyamin Netanyahu, a visite a siti che richiedevano questo accreditamento.

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La vicenda è iniziata non appena sono state pubblicate le “fughe di notizie”. Il 5 settembre il Cronaca ebraicail più antico giornale ebraico del pianeta pubblicato ininterrottamente, ha pubblicato quello che ha presentato come uno “scoop”, basato su “fonti di intelligence” Israeliano. Ha affermato che Yahya Sinouar, il leader di Hamas e mente del 7 ottobre – ucciso il 16 ottobre dall’esercito israeliano – aveva pianificato di fuggire da Gaza, prendendo ostaggi israeliani, attraverso i tunnel scavati sotto il corridoio di Filadelfia, il corridoio di separazione Sinai egiziano dal territorio costiero. Secondo il settimanale britannico, Sinouar avrebbe poi intenzione di unirsi all'Iran, protettore del movimento islamico palestinese.

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