Rimpasto a sorpresa in Tunisia: il ministro dell’Interno ha ringraziato

Rimpasto a sorpresa in Tunisia: il ministro dell’Interno ha ringraziato
Rimpasto a sorpresa in Tunisia: il ministro dell’Interno ha ringraziato
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Rimpasto a sorpresa: il ministro dell’Interno ha ringraziato

Pubblicato oggi alle 1:35 Aggiornato 8 minuti fa

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Il presidente Kais Saied ha deciso di nominare Khaled Nouri al ministero degli Interni, si legge in un comunicato stampa della presidenza tunisina, diffuso senza alcuna spiegazione, in sostituzione di Kamel Feki, fino ad allora considerato vicino al capo dello Stato.

Kamel Madouri, un tecnocrate, sarà il nuovo ministro degli Affari sociali al posto di Malek Zahi, anche lui ascoltato dal presidente. Inoltre, è stato creato un posto di Segretario di Stato presso il Ministero degli Interni, responsabile della sicurezza nazionale e affidato a Sofiene Ben Sadok, secondo il comunicato stampa.

Questo rimpasto è stato deciso in seguito ad un’ondata di arresti che ha colpito una decina di attivisti per i diritti umani, avvocati e giornalisti nelle ultime due settimane.

“Preoccupazione”

L’Unione Europea, gli Stati Uniti e la Francia hanno espresso la loro “preoccupazione” e “preoccupazione”, attirandosi l’ira del presidente Saied che ha denunciato “un’ingerenza straniera inaccettabile”.

Venerdì, centinaia di manifestanti, per lo più giovani, hanno gridato “abbasso la dittatura” per le strade di Tunisi e hanno denunciato il ritorno allo “stato di polizia” alludendo ai 23 anni di dittatura di Zine El Abidine Ben Ali, rovesciato nel 2011 da un movimento popolare.

I manifestanti hanno attaccato direttamente il presidente Saied, eletto democraticamente nell’ottobre 2019 ma autore di un colpo di stato nell’estate del 2021 con cui ha preso i pieni poteri.

“Kais oh dittatore, è arrivato il tuo turno”, hanno gridato i manifestanti in rappresentanza di diverse associazioni della società civile, motore della Rivoluzione del 2011, che ha segnato l’inizio della Primavera araba nella regione.

Arresti

Mercoledì due noti editorialisti radiofonici e televisivi, Borhen Bssaiss e Mourad Zeghidi, sono stati condannati ad una pesante pena di un anno di carcere, in base ad un decreto legge che punisce le “fake news”, dopo essere stati accusati di criticare il contesto socio-economico. situazione economica del paese.

Il loro arresto, avvenuto l’11 maggio, è coinciso con l’arresto violento nei locali del foro di Tunisi dell’avvocato Sonia Dahmani, accusata di aver ironizzato in un editoriale televisivo sulla possibilità che migranti sub-sahariani volessero stabilirsi definitivamente in Tunisia, nonostante la grave crisi economica che lo sta colpendo.

Due giorni dopo, un altro avvocato, Mehdi Zagrouba, è stato preso con la forza dalla polizia e picchiato duramente, secondo la Lega tunisina per i diritti umani che, insieme all’Organizzazione mondiale contro la tortura (OMCT), ha richiesto una perizia medico-legale sugli “abusi” che l’avvocato dice che ha sofferto.

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AFP

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