“Kim Jong-un vuole fare da solo e allo stesso tempo alzare la posta” – rts.ch

“Kim Jong-un vuole fare da solo e allo stesso tempo alzare la posta” – rts.ch
“Kim Jong-un vuole fare da solo e allo stesso tempo alzare la posta” – rts.ch
-

Martedì la Corea del Nord ha fatto saltare in aria diversi tratti della strada che la collegava alla Corea del Sud. L’incidente è l’ultimo di una serie di azioni aggressive intraprese da Pyongyang negli ultimi mesi. Potrebbe però rappresentare una svolta nelle relazioni tra le due Coree, secondo Sébastien Falletti, corrispondente di Le Figaro da Seul. Colloquio.

>>Leggi anche: Sale la tensione tra Pyongyang e Seul dopo che la Corea del Nord ha distrutto le strade

Tutti: Come spiegare questo cambiamento nell’atteggiamento della Corea del Nord dall’inizio dell’anno?

Sébastien Falletti: Il leader nordcoreano Kim Jong-un sta compiendo un cambiamento storico iniziato all’inizio di quest’anno quando ha annunciato che la Corea del Sud era ormai uno “Stato ostile”. In questa formula ciò che conta è il termine “Stato”. Kim Jong-un ha affermato per la prima volta che la Corea del Sud è uno Stato diverso dalla Corea del Nord e che quindi l’idea di riunificazione tra le due Coree è ormai obsoleta. Kim Jong-un ha fatto saltare in aria queste due famose strade che erano il simbolo dei laboriosi sforzi di riavvicinamento che Seoul e Pyongyang avevano intrapreso a partire dagli anni Novanta per cercare di riavvicinarsi. Oggi il leader nordcoreano afferma: “È finita, ora siamo due Stati nemici”. E “nemico” forse significa anche potenzialmente un conflitto diretto, con tensioni future estremamente più preoccupanti.

>> Guarda le immagini delle esplosioni che hanno distrutto le strade che collegavano la Corea del Nord e quella del Sud:

La Corea del Nord distrugge con esplosivi tratti di strada che la collegano alla Corea del Sud / Notizie in video / 32 sec. / oggi alle 14:41

La distruzione di queste due strade è stata tattica o c’è il rischio di un incendio?

Questa è tutta la domanda che si pongono gli esperti. Forse che ancora una volta Pyongyang gioca la carta tattica di dire al mondo “Fermatemi, altrimenti vi faccio delle disgrazie e quindi fatemi delle concessioni”, oppure stiamo assistendo ad una vera e propria cesura come sostengono alcuni specialisti? La Corea del Nord avrebbe varcato una soglia e avrebbe detto a se stessa: “Non ho più alcun interesse a mantenere questo modus vivendi con il Sud. Sono ormai sempre più vicino alla Russia di Vladimir Putin. Ho sviluppato le mie armi nucleari, quindi non so nemmeno più cercare di negoziare con gli americani.” Ci sono questi due scenari. L’uno non impedisce l’altro. In realtà, la Corea del Nord vuole fare da sola e allo stesso tempo alzare la posta. E forse, se a un certo punto fosse necessario riaprire i negoziati, lo faremo da una posizione di forza.

Qual è la reazione a Seul? La Corea del Sud è preoccupata oppure accoglie questo nuovo episodio con una certa indifferenza?

Seoul ovviamente è parte di questa escalation di tensioni e ha le sue responsabilità, perché dal 2022 il presidente conservatore Yoon Suk Yeol ha davvero voltato definitivamente le spalle alla Corea del Nord. Mostra un allineamento molto più chiaro con gli Stati Uniti e, a differenza dei suoi predecessori, non è interessato ad aprire un dialogo con il Nord. Gioca la carta della fermezza a tutti i costi e afferma di essere pronto a rispondere con forza a qualsiasi provocazione. Siamo in una partita in cui, a Seul, siamo molto fermi e, inevitabilmente, questo pesa su questo panorama.

La Corea del Sud si fida delle garanzie di sicurezza dell’alleato americano?

Seoul dubita dell’ombrello americano. Innanzitutto perché la Corea del Nord sta rafforzando il suo arsenale nucleare. Kim Jong-un ha dichiarato l’anno scorso di voler rafforzare “esponenzialmente” le sue armi atomiche. Di conseguenza, assistiamo ad una corsa a capofitto del leader e, allo stesso tempo, gli Stati Uniti sono divisi. Con le elezioni presidenziali si profila un potenziale ritorno di Donald Trump e sappiamo che ha mantenuto rapporti molto amichevoli con Kim Jong-un durante diversi vertici. Evidentemente a Seul c’è chi dice che in futuro non si potrà più contare davvero sull’ombrello americano.

La Cina, che è un partner economico cruciale per Pyongyang, chiede calma. Kim Jong-un può permettersi di ignorare Pechino?

La Cina gioca un ruolo chiave, perché è lei che mantiene economicamente il regime nordcoreano al livello di sopravvivenza. La Cina è preoccupata per questa escalation perché non ha alcun interesse ad un conflitto alle porte. Per Pechino la Corea del Nord è uno Stato cuscinetto che le permette di proteggersi dagli Stati Uniti che hanno sede militare in Corea del Sud. La Cina vuole quindi lo status quo ed è preoccupata per le farneticazioni dei suoi protetti che non può lasciare andare. La questione sta diventando sempre più complicata per Pechino, perché Kim Jong-un ha trovato il sostegno di Vladimir Putin, che potrebbe incoraggiarlo ad ulteriori provocazioni in futuro.

>>Leggi anche: “Il riavvicinamento alla Russia fa parte della strategia della Corea del Nord”

Commenti raccolti da Patrick Chaboudez

Adattamento web: edel

-

PREV Divisioni all’interno del movimento “Uncommitted”.
NEXT Volodymyr Zelenskyj esorta la NATO a invitare l’Ucraina