La malsana ribellione dell’ULB

La malsana ribellione dell’ULB
La malsana ribellione dell’ULB
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C’era da aspettarselo. Dopo la rapa americana, abbiamo diritto al suo remake europeo. Come se non bastassero le scene caotiche nei campus americani, il virus ha raggiunto la nostra cara ULB che, sotto la copertura della libertà di espressione, permette la diffusione di tesi violente contro un Paese, Israele, e contro gli ebrei. Un edificio dell’ULB è ora occupato da attivisti filo-palestinesi e prende il nome da un terrorista riconosciuto, membro del FPLP. Gli “attivisti” si chiudono lì e trascorrono la notte, con un agente di sicurezza dell’ULB di guardia. Invece di allontanare gli senza scrupoli, che non imitano gli americani al punto da dormire in tende vicino agli edifici occupati. E che si permettono di esporre la bandiera palestinese, ma anche un’altra, violenta, con una donna armata di mitra.

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Abbiamo già dimenticato i massacri perpetrati il ​​7 ottobre da Hamas? Perché menzionare gli abitanti di Gaza che purtroppo soffrono a causa degli atti perpetrati dal movimento terroristico, ignorando però la sorte dei 132 ostaggi, degli uiguri, dei siriani, dei rohingya, ecc.? ? Avremmo una rivolta troppo selettiva da parte di questi attivisti? E questa malsana ribellione, con aggressione contro gli studenti ebrei, sta accadendo nel campus di Solbosch. A Bruxelles, quindi, capitale del Belgio e dell’Europa. Nel campus della Libera Università di Bruxelles…

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