Transizione energetica in Africa: i regolatori esplorano il percorso verso l’integrazione regionale

Transizione energetica in Africa: i regolatori esplorano il percorso verso l’integrazione regionale
Transizione energetica in Africa: i regolatori esplorano il percorso verso l’integrazione regionale
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I regolatori energetici africani si sono incontrati a Fez per discutere di integrazione regionale e transizione energetica sostenibile. L’accento è stato posto sul rafforzamento delle infrastrutture e sull’armonizzazione dei quadri normativi per attrarre investimenti e sfruttare le complementarità energetiche tra le nazioni, aprendo la strada a un futuro energetico pulito e prospero per l’Africa.

La transizione energetica è una sfida globale che l’Africa è impegnata ad affrontare con urgenza. Con la domanda di energia che esplode al ritmo della crescita demografica ed economica, il continente sta ripensando radicalmente le sue strategie per garantire una fornitura sostenibile di elettricità, integrando al contempo gli imperativi dello sviluppo sostenibile.

È in questo contesto che la città di Fez ha ospitato, il 2 e 3 maggio, un seminario a porte chiuse che ha riunito i presidenti dei regolatori energetici di diversi paesi africani, tra cui la Costa d’Avorio e la Repubblica Democratica del Congo , Senegal e Mauritania. Avviato dall’Autorità nazionale marocchina per la regolamentazione dell’elettricità (ANRE), questo incontro dal titolo “Regolamentazione e integrazione energetica regionale per un futuro sostenibile e prospero” mirava ad esplorare le modalità di rafforzamento dell’integrazione energetica regionale, garanzia di un futuro sostenibile e prospero per le popolazioni .

Integrazione regionale, chiave per una transizione energetica sostenibile in Africa
Di fronte alla crescente domanda di energia nel continente, i partecipanti hanno sottolineato la necessità di rafforzare le infrastrutture regionali. Solo un simile approccio consentirà di integrare in modo sostenibile le soluzioni rinnovabili e innovative essenziali per garantire una transizione energetica sostenibile.
Intervenendo all’incontro, Abdellatif Bardach, presidente dell’ANRE, ha insistito sulle opportunità offerte da una cooperazione rafforzata tra i paesi africani.

Secondo lui, gli sforzi congiunti dei regolatori nazionali permetterebbero di sfruttare al meglio le complementarità energetiche tra le nazioni. Bardach ha citato l’esempio di una possibile sinergia che combina le risorse rinnovabili del Marocco e della RDC con le risorse di gas della Mauritania e del Senegal, il tutto per soddisfare le crescenti esigenze dei paesi ECOWAS. Secondo lui, un approccio così integrato promuoverebbe un mix energetico a basse emissioni di carbonio. Il presidente dell’ANRE ha lanciato, in questa occasione, un appello ai paesi africani affinché esplorino queste promettenti strade. Li ha esortati a costruire una “robusta rete di interconnessione elettrica transfrontaliera” armonizzando al tempo stesso i rispettivi quadri normativi.

“Insieme attireremo gli investimenti essenziali per finanziare la nostra transizione comune verso un futuro sostenibile, prospero e accessibile per tutti”, ha insistito.

Transizione energetica in Africa: i regolatori devono aprire la strada
Intervenendo all’incontro di Fez, Amidou Traoré, direttore generale dell’Autorità nazionale di regolamentazione del settore elettrico della Costa d’Avorio (ANARE-CI), ha ricordato l’importanza vitale della questione energetica, in particolare per il continente africano.

“L’energia è oggi un dato molto importante per tutti i continenti, e soprattutto per l’Africa”, ha sottolineato il funzionario ivoriano.

Secondo lui, il settore sta attualmente attraversando grandi “trasformazioni”, il che implica un ruolo decisivo per i regolatori al fine di “aiutare le autorità pubbliche a fare le scelte migliori”. Traoré ha insistito sulla necessità di una pianificazione e regolamentazione energetica informata, sia in termini di modelli finanziari che di quadri tecnici o legali. Secondo lui i regolatori devono posizionarsi “in prima linea” per “proporre soluzioni” ai decisori politici.

Mehdi Idrissi / Ispirazioni ECO

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