Sua Maestà il Re ribadisce con insistenza la richiesta di una fine immediata, duratura e globale all’aggressione contro Gaza

Sua Maestà il Re ribadisce con insistenza la richiesta di una fine immediata, duratura e globale all’aggressione contro Gaza
Descriptive text here
-

Nella sua veste di Presidente del Comitato Al-Quds, Sua Maestà il Re Mohammed VI ha ribadito con insistenza la richiesta di una fine immediata, duratura e globale dell’offensiva senza precedenti condotta contro la Striscia di Gaza, nonché l’autorizzazione alla consegna di aiuti umanitari. in tutto questo territorio palestinese.

“Sulla base delle Nostre responsabilità di Sovrano del Regno del Marocco – il cui popolo aspira ardentemente alla giustizia, alla solidarietà e alla convivenza con gli altri popoli – e in qualità di Presidente del Comitato Al-Quds, ribadiamo con forza la nostra richiesta di un’immediata, porre fine in modo duraturo e globale a questa offensiva senza precedenti, nonché autorizzare la consegna di aiuti umanitari in tutta la Striscia di Gaza”, ha sottolineato Sua Maestà il Re in un discorso rivolto alla 15a Conferenza al vertice dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC), in corso tenutosi dal 4 al 5 maggio a Banjul, nella Repubblica del Gambia.

“Di fronte alla brutale aggressione contro Gaza, i nostri cuori feriti sanguinano”, ha sostanzialmente affermato il Sovrano in questo discorso, letto dal ministro degli Habous e degli Affari islamici, Ahmed Toufiq, sottolineando che il valoroso popolo palestinese si trova di fronte a una situazione estremamente grave che costituisce un affronto all’intera Umanità.

“Questa situazione di tensione è aggravata dall’aumento degli attacchi sistematici da parte di coloni estremisti in Cisgiordania, su istigazione di funzionari governativi israeliani”, afferma Sua Maestà il Re, chiedendo la fine di qualsiasi atto di provocazione che possa riaccendere il conflitto. nonché la cessazione delle misure illegali adottate unilateralmente da Israele nei territori palestinesi occupati, tra cui Al-Quds Acharif e la Sacra Moschea di Al-Aqsa.

“Queste pratiche mirano ad alterare lo status giuridico e il carattere di civiltà della Città Santa”, avverte il Sovrano, esprimendo ancora una volta il suo “rifiuto categorico verso ogni forma di sfollamento forzato, punizione collettiva e atti di ritorsione diretti contro i nostri fratelli palestinesi”. .

A questo proposito, Sua Maestà il Re invita gli Stati che influiscono sul processo di risoluzione di questo conflitto ad assumersi la propria responsabilità storica e a dimostrare buon senso, lavorando attivamente per porre fine a questa situazione catastrofica, per far uscire la regione dal ciclo di violenza e per porre fine alla politica di esclusione e al fatto compiuto.

“Li esortiamo a lavorare per creare condizioni favorevoli al rilancio di un autentico processo di pace, che conduca alla soluzione dei due Stati concordata a livello internazionale”, insiste il Sovrano.

Sua Maestà il Re non ha mancato di ricordare che, in qualità di Presidente del Comitato Al-Quds, e per far fronte alla catastrofe umanitaria senza precedenti nel mondo contemporaneo causata dall’aggressione contro Gaza, avendo preso l’iniziativa di inviare ingenti quantità degli aiuti ai palestinesi, direttamente a Gaza e ad Al-Quds e – in coordinamento con le autorità egiziane – attraverso il valico di Rafah.

“Siamo stati quindi mossi dal dovere di solidarietà che guida l’azione della nostra Organizzazione, nonché dal desiderio di contribuire agli sforzi di soccorso e di assistenza portati avanti da Stati fratelli e amici”, ha osservato il Sovrano, accogliendo con favore l’azione svolta sul campo, nonostante le difficoltà, da parte dell’Agenzia Bayt Mal Al-Quds per realizzare progetti socio-economici a favore della popolazione maqdessi e a sostegno di alcuni ospedali.

Sua Maestà il Re ha inoltre riaffermato che il discorso sul futuro della Striscia di Gaza sarà coerente solo se cessano le ostilità e se viene alleviata la sofferenza del popolo palestinese, rilevando che questa striscia, che è parte integrante dei territori palestinesi unificati e costituisce pertanto una questione palestinese, deve, secondo la visione della soluzione dei due Stati e in conformità con le pertinenti risoluzioni internazionali, vivere in pace e godere dell’indipendenza.

Per il Sovrano, la continua gestione del conflitto israelo-palestinese senza raggiungere una soluzione realistica e duratura ha generato frustrazione e distrutto ogni speranza di pace.

“Ha anche causato una serie di disastri devastanti, con la loro dose di tragedie umanitarie le cui gravi ripercussioni colpiscono non solo la stabilità e la pace in Medio Oriente ma anche la sicurezza internazionale”, ha continuato Sua Maestà il Re.

Il Sovrano ha colto l’occasione per esprimere la sua profonda preoccupazione per l’aumento dei discorsi che incitano all’odio che provocano sempre più vittime, rilevando che questo flagello, alimentando il circolo di violenza e instabilità, costituisce una grave minaccia alla pace e alla sicurezza in molte regioni del mondo.

Sua Maestà il Re ha, in questo contesto, espresso l’auspicio che la risoluzione proposta dal Marocco e adottata, all’unanimità, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 25 luglio 2023, sul tema della “Lotta contro l’incitamento all’odio: promozione del dialogo interreligioso, interculturale e della tolleranza”, consentirà di fare un salto di qualità in termini di azioni di contrasto al fenomeno dell’estremismo e dell’incitamento all’odio.

“Oggi chiediamo nuovamente vigilanza, fermezza e coordinamento per affrontare questi abusi dannosi, con la stessa energia che attribuiamo ai principi del dialogo interreligioso e interculturale, della tolleranza, dell’apertura e del rispetto per gli altri”, ha sottolineato Sua Maestà il Re.

Il Sovrano ha menzionato anche la situazione di alcuni Paesi islamici che si trovano ad affrontare conflitti, come Libia, Mali, Somalia, Sudan e altri, raccomandando ai protagonisti il ​​ricorso virtuoso al dialogo e alla riconciliazione che consentirà di porre fine a queste crisi, nell’ambito del preservazione della sovranità di questi paesi fratelli e difesa della loro unità nazionale e integrità territoriale.

Con MAPPA

-

PREV Israele e Hamas in guerra, giorno 211 | Discussioni al Cairo sulla tregua a Gaza, scambi di accuse
NEXT Gaza: il costo della ricostruzione stimato tra i 30 ei 40 miliardi di dollari, secondo l’Onu