Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca nel febbraio 2022, circa 150.000 soldati russi sono stati uccisi, secondo le stime francesi comunicate dal Ministro degli Affari Esteri in un’intervista pubblicata venerdì nell’edizione europea del quotidiano russo indipendente Novaya Gazeta.
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“Il fallimento militare della Russia è già qui. Stimiamo le perdite militari russe in 500.000, di cui 150.000 morti”, ha dichiarato Stéphane Séjourné.
“Perché tutto questo? Ciò si può riassumere in due parole: per niente”, ha aggiunto.
La stima del numero dei morti russi è leggermente inferiore a quella rivelata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo scorso febbraio, quando riferì che 180.000 soldati russi erano morti in due anni di guerra.
La Gran Bretagna, da parte sua, stimava alla fine di aprile che circa 450.000 russi fossero stati uccisi o feriti in Ucraina.
Mosca non fornisce alcuna informazione sul numero dei morti e dei feriti tra le sue truppe.
L’esercito ucraino, le cui perdite non vengono comunicate, è sulla difensiva dopo il fallimento della sua grande controffensiva l’estate scorsa.
La Russia ha l’iniziativa contro un avversario che fatica a reclutare nuovi soldati e deve far fronte alla lentezza degli aiuti occidentali.
La ripresa dell’assistenza militare americana, dopo l’approvazione, a fine aprile, di un piano di aiuti da 61 miliardi di dollari all’Ucraina, dovrebbe consentire a Kiev di consolidare le proprie forze e cercare di stabilizzare il fronte, in particolare a est nelle zone di Tchassiv Iar e Avdiivka.
L’Ucraina è tanto più in difficoltà perché priva di mezzi di difesa aerea, che hanno permesso ai russi di bombardare infrastrutture essenziali, in particolare la rete elettrica e le linee ferroviarie.
Alcuni analisti militari ritengono che la Russia potrebbe essere sul punto di lanciare una nuova grande offensiva in Ucraina.
