“Nella battaglia tra Cina e Stati Uniti attorno a TikTok, la malafede è la cosa migliore da condividere”

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DI parlamentari votano a stragrande maggioranza per vietare una società straniera. Demonizzato a causa della nazionalità del suo proprietario, è accusato di minacciare la sicurezza nazionale. Un presidente si affretta ad autorizzare la vendita dell’azienda a investitori selezionati. Un ex ministro delle Finanze fiuta un buon affare e si mette in fila per comprarlo.

Non siamo nella Russia di Vladimir Putin, ma negli Stati Uniti, portabandiera della libera impresa. Il social network cinese TikTok, trattandosi dell’azienda in questione, non sta facendo perdere la testa all’America e non solo per la diffusione di brevi video che possono trasmettere dipendenza e perdere tempo?

Il disegno di legge “sulla protezione degli americani contro le applicazioni controllate da avversari stranieri” adottato al Senato il 23 aprile impone a ByteDance, il proprietario cinese di TikTok, di vendere l’applicazione entro un anno sotto pena di divieto. Steven Mnuchin, ex segretario al Tesoro di Trump, si dice pronto a organizzare una raccolta fondi. La battaglia sino-americana su TikTok sarà ora risolta in tribunale in un caso in cui la malafede è la cosa più comune.

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I fanatici del testo sottolineano che l’applicazione è già stata vietata in India nel 2020, che le piattaforme americane, Facebook, YouTube o X, non hanno il diritto di utilizzare in Cina da quindici anni. Insomma, un prestito contro restituzione.

Una dipendenza problematica

Quando Pechino accusa Washington di“abuso del potere statale per reprimere le imprese straniere”, È l’ospedale che ha riso dell’ente di beneficenza. Ma il fatto che gli Stati Uniti adottino un comportamento paragonabile a quello del governo cinese rischia di minare seriamente l’insegnamento americano sui valori della libertà e sulla garanzia di una Internet aperta. Le critiche alla censura nelle autocrazie potrebbero ora suonare infondate nei confronti del Sud del mondo.

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Dietro il dibattito sulla pericolosità reale o presunta dell’applicazione si nasconde un’intelligenza artificiale straordinariamente efficace. Da miliardi di brevi video, TikTok accumula una massa di informazioni sugli utenti senza precedenti. Grazie alla maggiore viralità, gli algoritmi di TikTok hanno consentito all’applicazione di superare la soglia del miliardo di iscritti nella metà del tempo impiegato da Facebook. In media, gli americani trascorrono il 50% di tempo in più sulla rete cinese che su Instagram.

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