“Il governo ha paura dei giovani”

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Manifestazione contro il disegno di legge sugli “agenti stranieri”, davanti al Parlamento, a Tbilisi, 15 aprile 2024. SHAKH AIVAZOV / AP

Il partito al potere in Georgia, l’ex repubblica sovietica del Caucaso meridionale, ha invitato i suoi sostenitori a manifestare lunedì 29 aprile per sostenere il controverso disegno di legge sugli “agenti stranieri”, adottato in prima lettura il 17 aprile nonostante l’indignazione della popolazione e le condanne degli occidentali. Gli oppositori del testo, abbandonato un anno prima sotto pressione e modellato su una legge russa volta a mettere a tacere i media indipendenti e la società civile, hanno indetto manifestazioni lo stesso giorno.

Giovedì 25 aprile anche il Parlamento europeo ha condannato il disegno di legge e ha chiesto sanzioni contro il fondatore del partito al potere, l’oligarca ed ex primo ministro Bidzina Ivanishvili. L’analista politico georgiano ed ex ministro dell’Istruzione nel 2008, Ghia Nodia, professore alla Ilia State University di Tbilisi, decifra la strategia del governo e dice “pessimista”.

Perché il partito al governo Sogno Georgiano ha scelto di reintrodurre il progetto di legge sugli agenti stranieri, abbandonato sotto la pressione popolare e internazionale nel marzo 2023?

Ci sono diverse ipotesi. Le elezioni legislative si terranno in ottobre. Tuttavia, le elezioni possono essere un momento difficile per chi è al potere, perché possono esserci accuse di frode e manifestazioni. Uno degli obiettivi è quindi mettere a tacere i media e la società civile prima delle elezioni.

Secondo un’altra teoria, il Sogno Georgiano, la cui popolarità è in declino, vorrebbe provocare uno scontro con l’opposizione, molto indebolita, per sconfiggerla in modo decisivo già prima delle elezioni. Queste due teorie non sono incompatibili.

Questa strategia non è rischiosa per il partito al potere?

Sì, è una scommessa molto rischiosa per Bidzina Ivanishvili, che governa il paese dall’ombra. I più ottimisti pensano che abbia commesso un errore, che abbia galvanizzato contro di lui la popolazione, compresi coloro che, tra i suoi sostenitori, sono ancora europeisti.

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Era troppo fiducioso? È un uomo molto riservato ma, come , è paranoico e convinto che l’opposizione e la società civile stiano fomentando, con il sostegno dell’Occidente, l’organizzazione di un “Maidan” [du nom de la révolution proeuropéenne en Ukraine à l’hiver 2013-2014, qui a chassé le président prorusse Viktor Ianoukovitch]. È convinto che la gente voglia liberarsi di lui e vuole fare di tutto per impedirlo.

Bidzina Ivanishvili non può essere apertamente filo-russa, perché sarebbe troppo impopolare [la Russie est perçue comme une ennemie par la population, traumatisée par la guerre en 2008 avec Moscou, dont les troupes occupent aujourd’hui 20 % du territoire géorgien]. Ufficialmente, Georgian Dream, di cui è il fondatore, continua a dirsi europeista, trattando gli occidentali come nemici.

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