Per mancanza di prove da parte di Israele, le Nazioni Unite hanno chiuso o sospeso diversi casi riguardanti dipendenti della sua agenzia per i rifugiati palestinesi

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Ora solo 14 dipendenti sono indagati, ha annunciato venerdì il portavoce del segretario generale dell’ONU.

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Pubblicato il 26/04/2024 22:39

Aggiornamento il 26/04/2024 22:40

Tempo di lettura: 1 minuto

type="image/avif">>Un uomo raccoglie la spazzatura mentre indossa una giacca con il logo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), a Jenin, nella Cisgiordania occupata, il 30 gennaio 2024. (JAAFAR ASHTIYEH / AFP )>>
Un uomo raccoglie la spazzatura indossando una giacca con il logo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), a Jenin, nella Cisgiordania occupata, il 30 gennaio 2024. (JAAFAR ASHTIYEH/AFP)

L’indagine sta procedendo. L’ONU ha annunciato venerdì 26 aprile di aver chiuso o sospeso cinque dei 19 casi riguardanti dipendenti della sua agenzia per i rifugiati palestinesi (UNRWA) accusati da Israele di essere coinvolti negli attacchi di Hamas del 7 ottobre. In totale sono quindi 14 i dipendenti ancora oggetto di indagini.

L’Ufficio dei servizi di supervisione interna (OIOS) ha “ha indagato su 19 membri del personale dell’UNRWA”, i primi 12 accusati da Israele a gennaio e i cui contratti erano “terminato” così come altri sette denunciati successivamente, ha annunciato l’ufficio del portavoce del segretario generale dell’ONU Antonio Guterres.

Queste accuse hanno gettato l’UNRWA nello scompiglio e causato un calo dei suoi finanziamenti, in un momento in cui la Striscia di Gaza, assediata e bombardata da Israele, si trova ad affrontare un disastro umanitario.

Dei primi 12, “un caso è stato chiuso poiché Israele non ha fornito prove a sostegno delle accuse contro il dipendente”e altri tre lo erano “sospeso poiché le informazioni fornite da Israele non erano sufficienti per consentire all’OIOS di svolgere un’indagine”, si legge nel comunicato stampa. Per quanto riguarda i sette nuovi casi, anche uno di loro lo è stato “sospeso in attesa del ricevimento di ulteriori prove”secondo l’ufficio del portavoce.

Gli investigatori si sono recati in Israele per discutere con le autorità e un’altra visita è prevista per maggio, ha aggiunto la stessa fonte. Queste discussioni si sono rivelate “costruttivo” E “ha permesso di far avanzare le indagini”.

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