Deforestazione: una ONG ivoriana mette in guardia sull’origine liberiana delle fave di cacao esportate dalla Costa d’Avorio – VivAfrik

Deforestazione: una ONG ivoriana mette in guardia sull’origine liberiana delle fave di cacao esportate dalla Costa d’Avorio – VivAfrik
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Le fave di cacao esportate dalla Costa d’Avorio provengono da terre deforestate nella vicina Liberia, secondo un’indagine condotta da una ONG ivoriana che ha reso pubbliche le sue conclusioni lunedì 22 aprile 2024. Pochi mesi prima dell’entrata in vigore di una nuova regolamento contro la deforestazione importato nell’Unione europea (UE), questa indagine condotta dalla ONG IDEF (Iniziative per lo sviluppo comunitario e la conservazione delle foreste) evidenzia l’importanza dei sistemi di controllo per i prodotti esportati.

Ricordiamo che dal 2018 si è verificato “un fenomeno di esodo dei produttori di cacao dalla Costa d’Avorio verso la Liberia”. Gli investigatori erano interessati a tre villaggi, nei quali l’arrivo dei coltivatori ivoriani ha causato “una nuova deforestazione delle foreste primarie”, si legge in questo studio, che comprende anche le foto di questi siti.

Tuttavia, queste aree non dispongono di strade. Di conseguenza, “il cacao prodotto in Liberia è già stato venduto regolarmente in Costa d’Avorio da almeno tre stagioni del cacao”, afferma l’ONG IDEF.

Il nuovo regolamento europeo vieta qualsiasi importazione di cacao proveniente da aree deforestate dopo la fine del 2020. In vigore da giugno, entrerà in applicazione concreta per il cacao esportato nell’autunno del 2024. Inoltre, pochi mesi prima dell’entrata in vigore della regolamento UE sulla deforestazione, questo sondaggio presenta la Liberia come un paese ad “alto rischio di deforestazione”. Sebbene i volumi delle transazioni e l’entità del fenomeno non siano quantificati, “i fatti osservati (…) dimostrano la debolezza, se non l’assenza, di un meccanismo di controllo della catena di approvvigionamento”, secondo le Iniziative delle ONG per lo sviluppo comunitario e la conservazione delle foreste.

Questa ONG incoraggia le autorità ivoriane ad accelerare l’istituzione del sistema nazionale di tracciabilità e la distribuzione delle carte del produttore.

Altra questione: “la questione della credibilità dei meccanismi messi in atto dai marchi di certificazione”, nota l’IDEF. La soluzione ? Affidarsi ad un osservatore esterno per effettuare un controllo sul campo, suggerisce questa ONG alle multinazionali che lavorano in questo settore.

Moctar FICUU / VivAfrik

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