La città, capoluogo della provincia del Nord Kivu, è ora circondata dai ribelli dell’M23.
“Per lasciare la città bisogna andare in riva al lago e rifugiarsi in Ruanda”spiega un belga-congolese stabilitosi a Goma dopo che tutta la sua famiglia ha lasciato Saké, situata una ventina di chilometri più a sud, città completamente svuotata dei suoi abitanti di fronte all’avanzata dei ribelli. “Abbiamo una piccola casa a Goma nella quale dobbiamo stiparcilui continua, ma ci permette di non dover dormire fuori. Goma oggi è più pericolosa di Chicago nel periodo peggiore del proibizionismo. Di notte tira in tutte le direzioni. Ogni mattina scopriamo persone morte, la maggior parte delle quali uccise da soldati, agenti di polizia o wazalendo, questi pseudo-patrioti che sono in realtà uomini delle milizie armate.”
“In Congo il vuoto di potere è tanto assoluto quanto preoccupante”
I video e le foto che ci arrivano da Goma via WhatsApp illustrano ogni giorno questa incredibile violenza. Corpi inerti bagnati di sangue, massacrati a colpi di machete, teste mozzate. “Siamo nella completa disumanità”spiega un sacerdote che dice a se stesso “molto preoccupato per il futuro del Paese”.
Tassa “Lala Salama”.
Tutte le testimonianze mettono in luce la responsabilità di uomini in divisa armati e completamente abbandonati dalla loro gerarchia e dallo Stato congolese. “È un’anarchia totale, continua uno dei testimoni che ammette “Oggi non so se non sia meglio essere sotto il controllo dei ribelli dell’M23.”
I wazalendo sono accusati di aver imposto da gennaio la tassa lala salama (“lascia dormire” in swahili). “Vengono pagati per garantire la pace dei commercianti. Se non paghi, ti uccidono”., spiega un altro testimone. Giovedì 11 aprile sono circolate sui social network immagini di giovani uccisi. Uno di loro era un ristoratore e si rifiutò di servire gratuitamente un gruppo di wazalendo. Lo ha pagato con la vita.
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Anche la Guardia Repubblicana (GR), la truppa d’élite dell’esercito congolese, sembra abbandonata al suo destino in questa città che oggi ospita quasi 2 milioni di anime. Alcune delle armi utilizzate in questi crimini ed esposte dal sindaco di Goma, dopo gli arresti infrasettimanali, erano modelli utilizzati esclusivamente dal GR.
La violenza degli uomini in uniforme non è nuova a Goma dove il 5 marzo gli sfollati hanno linciato e bruciato un miliziano accusato di aver violentato una donna, poi di aver ucciso uno sfollato che si rifiutava di farsi spogliare. Ma all’inizio di aprile la violenza ha raggiunto livelli senza precedenti.
