Di cosa è accusato il fondatore di WikiLeaks?

Di cosa è accusato il fondatore di WikiLeaks?
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Una nuova svolta in una telenovela legale che dura da più di un decennio. Martedì 26 marzo, l’Alta Corte di Giustizia di Londra (Regno Unito) ha stabilito nuove condizioni per l’estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange, con l’obiettivo di garantire un giusto processo al fondatore di WikiLeaks.

VIDEO – Julian Assange autorizzato a ricorrere in appello contro la sua estradizione negli Stati Uniti

Ma di cosa è realmente accusato il giornalista australiano, perseguitato dalla giustizia americana dal 2010? Negli Stati Uniti gli pesano ben 18 diverse accuse, la maggior parte delle quali per presunto spionaggio, relative alla pubblicazione di diversi documenti riservati sul sito da lui creato. Il caso Assange, tuttavia, non si limita a queste accuse legate alle attività di WikiLeaks.

Accusato di violenza sessuale in Svezia

Quando è stata lanciata nel 2007, la missione di questa piattaforma era quella di aiutare gli informatori a pubblicare documenti riservati legati a scandali di corruzione, spionaggio e violazioni dei diritti umani. Nella primavera del 2010, il sito fondato da Julian Assange fece scalpore divulgando i “War Logs”, un corpus di oltre 500.000 documenti dell’esercito americano relativi alle guerre in Afghanistan e Iraq, che rivelarono in modo clamoroso i numerosi crimini di guerra e altri abusi commessi dagli Stati Uniti in questi due conflitti.

In seguito a queste rivelazioni, nel 2010 è stata aperta negli Stati Uniti una prima indagine su Julian Assange, per atti minori di pirateria informatica. Allo stesso tempo, però, il giornalista australiano è stato preso di mira nel novembre 2010, pochi mesi dopo la pubblicazione di War Logs, da due denunce di violenza sessuale in Svezia. Infatti, Assange è accusato più specificamente di non aver indossato il preservativo durante due incontri sessuali consensuali.

Per saperne di più

Queste accuse di violenza sessuale costituiranno poi il punto di partenza di una feroce battaglia legale tra Julian Assange e i suoi rappresentanti da un lato, e i sistemi giudiziari di diversi paesi occidentali dall’altro. Dopo aver inizialmente ritirato le accuse di violenza sessuale, Assange si è recato nel Regno Unito alla fine di novembre 2010, ma la Svezia ha improvvisamente deciso di riaprire il caso e il 30 novembre è stato emesso immediatamente un mandato di arresto internazionale.

Arrestato per aver violato le condizioni della cauzione nel Regno Unito

Arrestato il 7 dicembre a Londra, Assange è stato poi rilasciato su cauzione e sotto condizioni (in particolare dovrà indossare un braccialetto elettronico). La Svezia, tuttavia, ha continuato a chiedere la sua estradizione e alla fine ha vinto la causa nel giugno 2012. Temendo di essere poi estradato negli Stati Uniti (dove continuano le indagini sulle attività di WikilLeaks), Assange ha deciso di rifugiarsi nell’ambasciata ecuadoriana. a Londra. Considerando che aveva violato le regole della sua liberazione condizionale, i tribunali britannici hanno emesso un secondo mandato d’arresto contro di lui.

Julian Assange ha poi trascorso quasi sette anni nei locali dell’ambasciata ecuadoriana, protetto dai successivi governi dello stato sudamericano, a lungo ostile agli Stati Uniti. Da questo luogo dal quale non può uscire pena l’arresto, Assange ha appreso nel 2017 che le accuse di violenza sessuale contro di lui in Svezia erano state ritirate.

Il giornalista australiano, tuttavia, resta perseguito dalla giustizia britannica per aver violato le condizioni del suo rilascio provvisorio. Per questi fatti era stato infine arrestato nell’aprile 2019, dopo essere stato espulso dall’ambasciata ecuadoriana per decisione del nuovo presidente Lenin Moreno (eletto nel 2017), e avrebbe poi scontato una pena di 50 settimane di carcere, in condizioni di isolamento. in linea di principio riservata ai terroristi internazionali.

Incriminato per 18 capi di imputazione dagli Stati Uniti

Nel maggio 2019, poche settimane dopo l’arresto di Assange nel Regno Unito, la giustizia americana ha annunciato che l’indagine avviata nel 2010 aveva portato all’incriminazione del fondatore di WikiLeaks per pirateria informatica, ma anche per 17 ulteriori accuse. Il giornalista è ovviamente accusato di aver violato il segreto della difesa divulgando documenti riservati, ma anche di aver messo in pericolo “fonti umane” i cui nomi figuravano nei documenti in questione.

“L’atto d’accusa pubblicato oggi incrimina Julian Assange per la sua presunta complicità nelle azioni della signora Manning (informatrice dietro la fuga di notizie di “War Logs”, condannata nel 2013 e poi graziata nel 2017, ndr), in particolare per aver richiesto esplicitamente informazioni riservate e per averla incoraggiata a rimuovere informazioni riservate dai sistemi americani e a trasmettergliele”, ha precisato John Demers, viceprocuratore generale responsabile della sicurezza nazionale, al momento dell’annuncio di questo atto d’accusa.

“Il signor Assange è anche accusato di aver pubblicato su WikiLeaks un sottoinsieme ristretto di documenti riservati che presumibilmente identificavano i nomi di fonti umane, tra cui afghani e iracheni locali che stavano assistendo le forze statunitensi nel teatro delle operazioni, così come quelli di giornalisti, religiosi leader, difensori dei diritti umani e dissidenti politici che vivono in regimi repressivi. Assange avrebbe creato un rischio grave e imminente per le loro vite e la loro libertà.”

La procedura di estradizione, una serie nella serie

Mentre la pena detentiva che gli è stata inflitta è ormai da tempo scontata, Julian Assange è stato trattenuto in detenzione dai tribunali britannici in base alla richiesta di estradizione avanzata dagli Stati Uniti. I rappresentanti del giornalista hanno avanzato diverse richieste per la sua liberazione, ma tutte sono state respinte, soprattutto a causa del timore che Assange lasciasse il Regno Unito con l’aiuto delle reti di sostegno che si erano formate negli ultimi anni attorno a lui.

Telenovela nella telenovela giudiziaria, la stessa procedura di estradizione è stata oggetto di numerosi colpi di scena sin dalla sua apertura nel febbraio 2020. Nel gennaio 2021, la richiesta degli Stati Uniti è stata così respinta per la prima volta, ma la giustizia americana aveva ha presentato ricorso e ha infine ottenuto l’annullamento di tale decisione nel dicembre 2021. Nell’aprile 2022 il governo britannico ha poi autorizzato l’estradizione di Julian Assange, ma questa è ora sospesa da diversi ricorsi, presentati di volta in volta dal principale interessato.

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