Il film di Mathieu Kassovitz, adattato quest’autunno in musical, fu uno shock nel 1995. Ispirando all’epoca un album che riuniva IAM, Sté Strausz’, Ministère AMER Assassin, La Cliqua… scatenò la rabbia di una generazione.
Di Louis-Julien Nicolaou
Pubblicato il 10 ottobre 2024 alle 6:30
«l“Haine” come musical? Ventinove anni dopo l’uscita nelle sale del film, l’idea potrebbe sorprendere. Difficile immaginare il trio messo in scena da Mathieu Kassovitz cantare “È l’ora delle torri di cemento”, sulle note in cui una volta Patrick Fiori, Garou e Daniel Lavoie gridavano in nome di Notre Dame di Parigi. In effetti nessuno ci ha pensato. Al centro della colonna sonora dello spettacolo? rap, Odio essendo stato concepito come un film hip-hop. Uno dei primi girati in Francia. Per ribadire il concetto, si è anche concesso due colonne sonore originali. Uno riuniva i titoli ascoltati sullo schermo, per lo più cantati in inglese, da Bob Marley ai Beastie Boys. L’altro – La Haine, musica ispirata al film –, BO fantasmée, in francese, era molto più infiammabile. Pubblicato il 12 maggio 1995, tre settimane prima della proiezione del film, questo focoso album rimane uno dei migliori successi dell’hip-hop dell’epoca.
Nel 1995, il rap francese era ancora giovane (atteggiamento rapace, la prima compilation dedicata al genere risale solo al 1990) e già più che maturo, pronto ad esplodere. Se MC Solaar, IAM o NTM hanno raggiunto una certa reputazione, la “nuova scuola” fatica a farsi ascoltare, non riuscendo a suscitare l’interesse dei media. Ne è consapevole Mathieu Kassovitz, vicino agli Assassin, gruppo autoproclamato fondato alla fine degli anni ’80 dai rapper Solo e Rockin’Squat (alias Mathias Crochon, fratello di Vincent Cassel). “sottoterra fino alla morte”.
Avevo in mente di creare una foto dell’intera scena rap dell’epoca. Da un estremo all’altro, quello che rappresentavamo tutti insieme.
Solo, direttore artistico dell’album “La Haine, musica ispirata al film”
Tra due giorni di riprese, il regista trascorre le notti girando per Parigi con Solo, ascoltando rap a tutto volume. Nacque l’idea di sviluppare un album di cui quest’ultimo, recentemente uscito dagli Assassin, avrebbe assunto la direzione artistica. “Avevo in mente di realizzare una foto dell’intera scena rap dell’epoca, ricorda. Da un estremo all’altro, quello che rappresentavamo tutti insieme. Così mi sono rivolto a coloro che consideravo leader. »
A quel tempo, per un artista hip-hop, tale visibilità era inaspettata. Il produttore Sulee B Wax è tra i primi a rispondere. Senza aver visto la minima immagine del film, ne ha disegnato la parte strumentale È la stessa storia (è asmeuk) per Sté Strausz’, l’unica rapper donna ad apparire nella compilation. “Solo ha chiesto a Sté un testo che evocasse il rapporto tra una ragazza di città e suo fratello maggiore, ricorda. Per noi è stata una sfida importante, ma amavamo la competizione. Volevo realizzare uno dei brani più importanti dell’album, nello spirito delle produzioni californiane di Dr. Dre e dell’etichetta Death Row. »
La violenza affrontata frontalmente
Tutti prendono il quaderno e la penna. Tema imposto: i giovani sfaccendati delle periferie, quelli che si annoiano in fondo alle torri, vessati da incessanti controlli polizieschi, che vengono chiamati “teupu” quando sono ragazze, “feccia” quando sono ragazzi, da ” negro” quando è nera e da “bougnoule” quando è araba. Quello che non ne può più. Colui che, come nel film, prenderebbe una pistola per…
Nascono undici pezzi. Il primo, firmato Ministero AMER, è intitolato Sacrificio di polli, l’ultimo, da Assassin, Gli omicidi di Stato. E non è tutto. Commerciante per sopravvivere (espressione diretta), Requiem (La Cliqua), L’onda in armi (FFF) o Vieni fuori con la tua pistola (Raggasonic): ovunque la violenza viene affrontata frontalmente. Come riassume Solo, “Se mi metto a capo di un progetto, non è perché la gente possa cantarlo Barbapapà. Non ci importava niente di non essere convenienti. Volevamo fare qualcosa che ci piacesse davvero, per mostrare come abbiamo vissuto questa musica. » Un’emergenza, una febbre che sottende l’intero album e che è supportata da alcuni estratti audio del film, tra cui il celebre leitmotiv cantato da Hubert Koundé: ” Fin qui tutto bene… “
Il pezzo attraverso il quale arriva lo scandalo, Sacrificio di polli, è un G-funk opprimente, una sorta di punto di non ritorno malvagio da morire, come apprezzato dal Ministero AMER. Sovraeccitato, balzante, posseduto come non mai, Stomy Bugsy racconta una rivolta suburbana e chiede aiuto “spargere sangue” di un pollo che sembra ovvio indossi un kepi. Poco sensibile all’aspetto fantastico del testo, il ministro degli Interni, Jean-Louis Debré, ha presentato una denuncia per “incitamento all’omicidio”. Da un ministero all’altro, la banda di Bugsy non potrà competere e sarà condannata non per la canzone, ma per i commenti fatti dalla stampa. La realtà si sta avvicinando alla finzione, a sua volta ispirata da fatti molto reali, come ci ricorda Rockin’Squat Gli omicidi di Stato citando i nomi di Malik Oussekine (picchiato a morte a margine delle manifestazioni del 1986) e Makomé M’Bowolé (ucciso in una stazione di polizia nel 1993). Questa convinzione rafforza il punto di vista di Kassovitz e Solo: i giovani nelle città sono oppressi e il loro unico mezzo di espressione, il rap, è soggetto a censura.
Leggi anche:
Le periferie al cinema: la nostra classifica dei migliori film
Trent’anni dopo il rap è ovunque, anche la polizia, mentre per quanto riguarda la giustizia, qualcuno direbbe che non rimane da nessuna parte. Presente nella colonna sonora di Solo, IAM (con Il 25e Immagine) e Solaar (incluso il percussivo Come in un film scompariranno dalla ristampa del 1997 a causa di conflitti tra le case discografiche) continuano la loro impressionante carriera. Altri hanno appeso i guanti al chiodo, come Sté Strausz’, o hanno continuato diversamente, meno esposti e tanto più leggendari: La Cliqua o Les Sages Poètes de la rue (autori della compilazione del titolo Buoni baci dal post). Guardando indietro, sembra che NTM fosse l’unica cosa che mancava per ottenere un’immagine perfetta del rap nel 1995. Si diceva che Kool Shen e JoeyStarr rifiutassero l’offerta di Solo. Falso, acerrimo, assicura quest’ultimo. Ma per conoscere il merito della questione bisognerà leggere il lavoro che sta attualmente completando e che dovrebbe uscire a novembre.
Per il musical, una nuova colonna sonora transgenerazionale
Direttore musicale di Odio versione teatrale, DJ Cut Killer ha collaborato con il produttore Proof per comporre una nuova colonna sonora. Se la varietà – da Matthieu Chedid o Chico, ai Gipsy Kings – si affianca all’elettronica di The Blaze, il rap occupa logicamente il posto più importante. Insieme ad Akhenaton, Tunisiano (ex-Sniper), Youssoupha e Oxmo Puccino sono i giovani talenti recentemente messi in luce dal programma Nouvelle École di Netflix: Jyeuhair, dotato da seguire da vicino, e il vincitore della terza stagione, Youssef Swatt, in duetto con Clara Luciani. Abbastanza per riunire i tifosi di ieri e quelli di oggi, i loro figli.
S La Haine, musica ispirata al film, 1 CD Etichetta, 1995.
Odio. Finora non è cambiato nulla musicale, dal 10 ottobre, a La Seine musicale, Boulogne-Billancourt (92).