Il VAFC “è gestito da incompetenti” secondo Anthony Knockaert

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Dopo solo una stagione al VAFC, Anthony Knockaert ha deciso di appendere i ramponi al chiodo, a soli 32 anni. Il tutto al termine di un’esperienza traumatica per l’ex trequartista, che sta sparando a tutto gas Ben Chorleyil direttore sportivo del club del Nord.

Lione, vetta e inizio del crepuscolo

“Subito dopo Lione, c’è stato un episodio a Valenciennes. Stimo molto Ahmed Kantari, mi trovo bene con lui, ma c’è stata un’incomprensione che mi ha dispiaciuto. Non l’ho accettato. Dopo tutto ciò, sapendo che non avevo più tanta fame di calcio, mi sono detto che sarebbe stata una svolta. Tre giorni dopo, quando suonavamo ad Annecy, Ahmed (Kantari) mi disse che voleva continuare con me, che ne parlò al comitato direttivo. Gli dico che non posso dargli una risposta, ma che se è l’allenatore è possibile. Tutto dipenderà da quello che offriranno, sapendo che vorranno ridurre ancora di più lo sforzo, mentre io avevo già fatto uno sforzo economico. Giochiamo ad Annecy, va bene, ho una buona partita, anche se perdiamo. »

Pau, il punto di rottura definitivo

“Nel discorso pre-partita ho la sensazione che l’allenatore sia teso, che non stia bene. Non lo sento come al solito. Avverte che se alcune persone non fanno la spesa, non rispettano il piano di gioco, se ne vanno subito. Non la prendo sul personale. Alla fine del 28esimo minuto sono usciti tre giocatori, me compreso. E sul gol subito non c’entra niente né io né gli altri due che escono. Mi ha chiesto di prendere il numero 6, come nella partita contro il Lione con Matic. Contro il Lione ho fatto molto bene, contro il Pau la motivazione non era la stessa… È vero che non sono ovunque, ma con la palla ero il più pericoloso in attacco. Non merito di uscire il 28. Non ho mai visto un allenatore eliminare tre giocatori al 28esimo. È strabiliante. »

Un ultimo mese all’inferno al VAFC

“Non faccio scandalo, vado a farmi una doccia e vado direttamente a casa, durante la partita. Un altro giocatore fa la mia stessa cosa. Ahmed (Kantari) l’ha presa sul personale, dicendo che gli avevo mancato di rispetto. Vengo punito la settimana successiva, mi alleno da solo. Nella stessa settimana, l’altro giocatore avrà la stessa sanzione. Da venerdì l’assistente mi dice che sono libero nel fine settimana. Lunedì ho appuntamento. Il gruppo cade venerdì nel tardo pomeriggio, vedo che l’altro giocatore è nel gruppo. Entra all’intervallo. Arriviamo domenica sera, ricevo un messaggio molto tardi, mi avvisano che mi alleno ancora da solo tutta la settimana. Mi dico che la cosa sta diventando personale.

Dave Winter/FEP/Icon Sport

Normalmente mi alleno nella band, ma sapevo che non avrei suonato. »

Provo a chiamare Ahmed (Kantari), mi rivolgo direttamente a lui. Possiamo avere dei disaccordi, ma era per capire perché sono stato trattato diversamente, era una questione di principio. Riesco a chiamarlo al telefono, gli dico che il suo trattamento non è corretto rispetto a quello che ha potuto dirmi ad Annecy. Soprattutto perché Flam (Flamarion, ndr), ho detto il suo nome, è già nel gruppo. Se diventa personale, dimmelo. Gli chiedo di correre a casa invece di guidare ogni giorno solo per correre. Mi dà il permesso di correre a casa. Arriva il fine settimana e chiedo se posso tornare nella band, lui mi dice che posso tornare, normalmente mi alleno nella band, ma sapevo che non avrei suonato. »

La pesante accusa contro Ben Chorley

“Forse Ahmed (Kantari) voleva dimostrare la sua autorità. Se è così, è rispettabile, perché è all’inizio della sua carriera da allenatore. Questo è comprensibile. Nemmeno la mia reazione è stata normale. Capisco la punizione. Ora voglio sapere se lo ha fatto nei miei confronti, cosa che non credo, oppure perché aveva istruzioni da parte della direzione, che gli aveva detto che non sarei stato assunto. Quando inizi la tua carriera da allenatore, non ti metterai in disaccordo. Non potevo vedermi lasciare un anno con cose del genere.

Ci sono storie che non racconterò perché sono molto serie.

È stato quasi irrispettoso, ho giocato ai massimi livelli, sono in una squadra che è arrivata ultima. Penso che venga dall’alto. Lo dico, ora che è finita, questo club è gestito da persone incompetenti. Il direttore sportivo del Valenciennes è un incompetente. Quando parlava di calcio… non ne sapeva niente, quel ragazzo. Ha giocato in D4 tutta la sua carriera. Non ha mai vinto nulla in vita sua. Ad un certo punto torna con i piedi per terra, è la tua prima esperienza, rispetta tutti per il loro vero valore. E’ incompetente. Ho visto la sua gestione di certi giocatori… Ci sono storie che non racconterò perché sono molto serie. »

Fonte: Il Club dei 5

Crediti fotografici: Dave Winter/FEP/Icon Sport

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