Una visione esigente e toccante della Corsica

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1979, in Corsica. Un giovane fotografo si innamora di un attivista della FLNC. Impegno, disillusione, pericolo… Uno straordinario adattamento del romanzo di Jérôme Ferrari. Da (ri)vedere durante il festival del cinema Télérama, dal 22 al 28 gennaio 2025, al prezzo di 4 euro a sessione.

Clara-Maria Laredo, vent’anni rivelazione, studentessa di scienze politiche nella vita reale, attivista attiva Foto Elise Pinelli

Di Jacques Morice

Pubblicato il 26 gennaio 2025 alle 9:26

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SArancione, al mattino presto. Una giovane donna al volante, con il finestrino aperto, rotola, offrendo l’immagine di un volto pieno e sereno. Il piano successivo, in una svolta decisiva, vede la sua macchina dritta verso il precipizio. Sole nero. Stava già entrando Una vita violenta (2017), affresco sul La Corsica, rappresentata come la terra delle passioni sanguinose, romantiche e morbose.

Quest’isola come nessun’altra, Thierry de Peretti, nato ad Ajaccio, ce l’ha nel sangue, in modo ambivalente. Félicité e peso allo stesso tempo, il luogo è per lui un argomento inesauribile. E se ci ritorna per la terza volta (contando Gli Apache, Il suo primo lungometraggio) è senza dubbio animato dal pentimento, con questa sensazione che innegabilmente gli mancava qualcosa rispetto ai suoi dipinti precedenti. Spostando il punto di vista verso gli eventi, gloriosi o pietosi, che hanno fatto la storia politica del nazionalismo insulare, dagli anni Ottanta all’alba del XXI secolo, si apre un nuovo orizzonte. Questo punto di vista è portato avanti da una donna, all’interno di una società violentemente patriarcale. Per questo, il regista si è trovato un compagno d’armi ideale, Jérôme Ferrari, un grande anche se eccentrico, di cui adatta un romanzo pubblicato nel 2018.

A sua immagine Ricostruisce in frammenti l’itinerario di Antonia (Clara-Maria Laredo), la protagonista della partenza. La sua morte annunciata molto presto sfuma necessariamente il film di malinconia. La quale, senza dubbio inseparabile da una forma di nostalgia, si ritrova anche nel cuore della fotografia, arte che Antonia comincia a esercitare giovanissima e di cui farà il suo lavoro, in seguito, come fotoreporter della vita quotidiana. Mattina corsa. È il suo padrino, un prete protettivo (interpretato dallo stesso regista), a proporgli il suo primo dispositivo. Il ricordo è evocato da uno strano narratore, testimone discreto – il suo ruolo resta a lungo nascosto ma gioca un ruolo decisivo, lo notiamo alla fine. Le parole cantate in voce fuori campo, precise, rigorose, danno uno spessore introspettivo al film.

Antonia (Clara-Maria Laredhehe De «Corse-Mindes», e Bambino Sole e Giziconacci di Marc'antono).

Antonia (Clara-Maria Laredhehe De «Corse-Mindes», e Bambino Sole e Giziconacci di Marc’antono). Foto Elise Pinelli

Ritraendo Antonia, il cineasta racconta la sua famiglia, i suoi amori, i suoi amici. E la sua indipendenza da questo patrimonio clanico e familiare che pesa in Corsica. Antonia è una donna che si distingue, rimanendo accanto all’azione, negli osservatori attenti. È innamorata di un bellissimo ragazzo moro della FLNC – una sequenza fantastica rispetto a quella in cui, macchina fotografica in mano, “mitraglia” la schiena nuda, il collo, le spalle del suo amante innamorato al telefono. Lei sa, ovviamente, che lui è nella lotta armata. Lei simpatizza solo per il movimento, ma si rende subito conto dello spettacolo un po’ patetico offerto dagli attivisti incappucciati in conferenza stampa, convinti di far parte della storia e di influenzarla. Per questo motivo sotterraneo condizionato dalla volontà arcaica di “dimostrare che siamo uomo “, Predilige il lavoro della fotografia, sul quale continua a interrogarsi, soprattutto quando decide, per un attimo, di andare a Vukovar per coprire la sede della città e l’inizio della guerra in Jugoslavia. Lucida, Antonia è la prima a sottolineare l’oscenità e la vanità insite in ogni tentativo di rappresentazione. Ha poi abbandonato ogni ambizione.

Attori non professionisti

Questa rinuncia risuona con l’esigenza ascetica del film, la sua emozione sempre conservata. La messa in scena del regista è una distanza, un’esposizione della finzione che si basa molto su un’interpretazione verista, quasi documentaristica. Come in Una vita violenta, Thierry de Peretti ha fatto appello ad attori per lo più poco professionali. E prima Clara-Maria Laredo, vent’anni rivelazione, studentessa di scienze politiche nella vita reale, attivista attiva (per l’ecologia, i migranti, i diritti delle donne) e assistente di un deputato dell’EELV al Parlamento europeo. Lei e tutti gli altri interpreti sono impeccabili nella sobrietà.

A sua immagine È comunque una canzone lirica, piena di innocenza e violente disillusioni. Di immagini che restano. In particolare queste fotografie in bianco e nero, che riflettono un talento balbettante, ma in cui gli amici intimi di Antonia irradiano il tempo benedetto della loro giovinezza. Qualcosa come un sentimento luminoso, colto in questi momenti chiave dell’estate 1979, è poi passato: quello dell’utopia della coppia e del collettivo, di una comunione che sembra eterna ma che si spezzerà anni dopo.

Tra musica sacra e punk
Distribuito come una canzone romantica, A sua immagine Proporre una scelta musicale molto ponderata (supervisionata da Frédéric Junqua), con brani particolarmente esilaranti. Nel 1979, Antonia e il suo gruppo di amici assistono ad un concerto di Chjami Aghjalesi, gruppo di punta della Musique Polyphonie corsa, ancora attivo oggi, che riunisce canti tradizionali e sacri. L’energia diventa più furiosa con Bérurier Noir (Ciao a te) e in un’antichissima ballata siciliana (Quando sono mio), Rivisitato in modalità Lamento ammaliante dalla cantante punk italiana Maria Vioenza. Anche Cheb Hasni, Grand du Raï, assassinato nel 1994 dal GIA, è un partito. Infine, un gioiello di folk-rock sepolcrale, Maria del silenzio, è portato dalla voce eminentemente languida di Hope Sandoval, del gruppo Mazzy Star.

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Festival del cinema Telerama 2025

Dal 22 al 28 gennaio, Télérama vi invita a (ri)vedere i migliori film del 2024, oltre a cinque film in anteprima, al prezzo di 4 euro.


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