Celebre scrittore di Volo notturno, terra degli uomini et Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry è stato soprattutto un pilota d’aereo. Per conto dell’Aéropostale trasportava la posta su rotte rischiose. Piuttosto che un classico film biografico, Saint-Ex è la storia di un episodio molto specifico: la ricerca dell’amico Henri Guillaumet, pilota come lui, scomparso durante un volo.
Questa è la prima volta che interpreti un personaggio così avventuroso…
Sicuramente mi ha attratto. Saint-Exupéry ha sognato di volare per quasi tutta la sua vita. Penso che per lui contasse più della letteratura. Il motto di Aéropostale era: la posta è più importante della vita. E c’era la sua bellissima amicizia con Henri Guillaumet (l’altro eroe del film, interpretato da Vincent Cassel, ndr).
Il suo spirito esplorativo e pionieristico ti parla?
SÌ. Trovo affascinante pensare che negli anni ’30, quando l’aereo era stato inventato solo trent’anni fa, uomini come lui salirono su aerei così basilari, che sembravano barattoli di latta. Pochi di loro hanno osato accettare questa sfida. Per il cinema c’era un tema di fuga.
Le scene di guida sono state invece girate in studio.
È vero, ma ho giocato a lottare contro il vento, il freddo, le tempeste di sabbia. Ho interpretato gli incidenti aerei, la ricerca di un amico che tutti danno per morto. Tutto era epico. E Pablo Agüero (il regista argentino, ndr) sono andato a cercare immagini in Patagonia.
Cosa hai imparato su Saint-Exupéry da questo film?
Quanto era centrale nella sua vita l’aviazione. Quando era a New York, famoso, con un editore, soldi e una vita agiata, chiese un aereo. Un giorno (31 luglio 1944, ndr)partì per la ricognizione al largo di Marsiglia e non tornò.
Amico di Vincent Cassel nella vita, in “Le Grand Chariot”, hai lavorato anche con tuo padre e le tue sorelle. È importante per te andare in tour con i tuoi cari?
La prospettiva di girare questo film con Vincent è stata chiaramente una forza trainante. Penso che il ricalco con i personaggi sia stato buono: lui e io non abbiamo lo stesso rapporto con le cose, come nel caso di Guillaumet e Saint-Exupéry. Quindi troviamo cose da dire quando ci vediamo. Con la mia famiglia è diverso. È un po’ come al circo: il piacere di vederli nel loro mondo del lavoro.
“Le Grand Chariot” potrà essere visto su Ciné+ Club lunedì 9/12 dalle 8:30.