“Daddio”: un taxi notturno

“Daddio”: un taxi notturno
“Daddio”: un taxi notturno
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Lasciando l’aeroporto JFK di New York, una giovane donna si precipita su un taxi, con aria preoccupata. Al volante c’è Clark, un cinquantenne loquace che ha teorie su tutto e che si considera uno psicologo dilettante. Il ragazzo è amichevole e il passeggero sente l’urgente bisogno di schiarirsi le idee, inizia una conversazione sotto forma di gioco. A porte chiuse “in tempo reale” confinate nell’abitacolo di un taxi, Papà è alimentato dalle performance elettrizzanti di Dakota Johnson e Sean Penn.

Audace nella sua sfida, Papà impressiona ancora di più in quanto è il primo lungometraggio di Christy Hall. Aiutato da un Phedon Papamichael (Nebraska, Indiana Jones e il quadrante del destino/Indiana Jones e il quadrante del destino) ispirato dalla fotografia, Hall affronta questa sfida narrativa e tecnica autoimposta con disinvoltura e maestria.

Il regista ha scritto anche la sceneggiatura. Uno scenario pieno di buone battute, aspetto essenziale in quanto l’intero esercizio si basa sul lungo scambio tra i due protagonisti. Inoltre, le parole scambiate diventano molto rapidamente intime e significative, mentre le battute passano rapidamente in secondo piano. Questo è uno dei tanti punti in cui Hall sorprende favorevolmente. Ad ogni svolta, spesso in senso letterale e figurato, la discussione assume talvolta una profondità insospettata, talvolta un contenuto che sfida i preconcetti.

Questo vale per il personaggio di Clark, che forse avremo avuto la tendenza a collocare troppo frettolosamente in una certa scatola, prima di doverci ricredere, e vale anche per quello del suo interlocutore, che riserva anche lui la sua parte di sorprese.

Anche la dinamica tra i due personaggi è affascinante. Senza stare sulla difensiva in senso stretto, è il passeggero quello che risponde di più alle domande della prima parte. A circa due terzi del percorso, però, il rapporto, non di forza ma di curiosità, si inverte, ed è ora Clark a arrendersi.

Vengono affrontate le relazioni di genere, ma non solo; tutt’altro, in effetti. I rimpianti, la filiazione, le scelte che facciamo per noi stessi… Qui è opportuno sottolineare la finezza delle composizioni di Dakota Johnson, che padroneggia l’arte di esprimere molto da poco (come sua madre, Melanie Griffith, nella sua tempo), così come Sean Penn, che da molto tempo non usava il lato positivo del suo registro.

Da notare che nel 1991 Jim Jarmusch svelò quello che rimane uno dei suoi film meno amati, Notte sulla Terra (Una notte sulla terra), ovvero cinque storie distinte che raccontano le interazioni tra altrettanti tassisti e i loro passeggeri. È vero che il risultato è disomogeneo e, a volte, un po’ superficiale (il segmento migliore è quello con Gena Rowlands come passeggera e Winona Ryder come pilota). Tuttavia, Christy Hall non solo dimostra in modo sorprendente che il concetto ha un reale potenziale cinematografico, ma dimostra anche che può prestarsi a un intero lungometraggio; un lungometraggio equilibrato e complesso con una vera densità drammatica. In breve, questo è un viaggio che ci piace fare, soprattutto in compagnia di artisti così dotati.

Papà (VO)

★★★★

Dramma di Christy Hall. Sceneggiatura di Christy Hall. Con Dakota Johnson e Sean Penn. Stati Uniti, 2023, 101 minuti. Al chiuso.

Papà (VO)

★★★★

Dramma di Christy Hall. Sceneggiatura di Christy Hall. Con Dakota Johnson e Sean Penn. Stati Uniti, 2023, 101 minuti. Al chiuso.

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