Kate Winslet è al centro dell’attenzione in “Lee Miller”, un toccante film biografico – rts.ch

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Ex modella di Vogue e diventata una delle prime fotografe di guerra, Lee Miller risorge in questo toccante film biografico, uscito il 9 ottobre e coprodotto da Kate Winslet. L’attrice incarna con passione questo artista libero, furioso e provocatorio che immortalerà gli orrori dei campi di concentramento.

Saint-Malo, agosto 1944. Al seguito delle truppe di liberazione, Lee Miller, fotografo di guerra, si ritrova sotto il fuoco pesante e le bombe. La paura è scritta sul suo volto. La morte si avvicina. L’orrore non è lontano. Un preambolo da incubo interrotto bruscamente da un flashback che contrasta con la sua aura idilliaca. L’anno è il 1938, a Mougins, nel sud della Francia. Troviamo Lee in compagnia dei suoi amici surrealisti: Paul Eluard, Picasso, Man Ray. Nella casa che sembra un Eden libertario, lei ozia, nuda, con la sigaretta in bocca, con Nusch Eluard e Ady Fidelin, prima di cadere sotto l’incantesimo del suo futuro marito: Roland Penrose.

Una parentesi spensierata presto superata dall’orrore della Seconda Guerra Mondiale raccontata da Lee Miller, nel 1977, vecchia amareggiata, alcolizzata, fumatrice, a un giovane giornalista che venne a casa sua per interrogarla sul suo straordinario viaggio. Un viaggio in cui divenne corrispondente di guerra per Vogue inglese, fotografò i suoi connazionali in una Londra devastata dalle bombe, prima di immortalare gli orrori dei campi di concentramento di Dachau e Buchenwald.

>> Guarda il dibattito cinematografico di Vertigo dedicato al film “Lee Miller”:

Dibattito cinematografico: “Lee Miller” di Ellen Kuras / Vertigo / 9 min. / ieri alle 09:08

Un’inversione di prospettiva

Animato dalla vivace interpretazione di Kate Winslet, che raramente è apparsa sullo schermo con così pochi artifici, “Lee Miller” rivela questa figura importante, ma troppo poco conosciuta, del XX secolo. Una donna fieramente libera, provocatoria, determinata che, ed è questo senza dubbio il cuore del film, si sforzerà di invertire lo sguardo. “Non volevo più essere la foto: volevo scattare la foto”, ha detto come vendetta per il suo status di musa ispiratrice. Una vendetta tanto più intima dal momento che è stata violentata all’età di 7 anni da un parente della sua famiglia e suo padre l’ha fotografata, nuda, quando era solo un’adolescente.

La foto come verità inconfutabile di uno sguardo incestuoso, come di un crimine di guerra assoluto. In questo incrocio tra trauma personale e trauma globale, “Lee Miller” riesce ad andare oltre lo status di classico film biografico, la cui regia – affidata a Ellen Kuras, donna delle immagini, direttrice della fotografia di numerosi lungometraggi – cattura la singolarità del carattere della sua eroina. sguardo.

Soprattutto nei momenti più suggestivi del film, tra cui la ricostruzione della celebre fotografia che Lee Miller scattò nel bagno di Adolf Hitler, il 30 aprile 1945, posando nudo nella vasca da bagno del Führer, o nella scoperta di sconcertanti accampamenti, montagne di cadaveri scarni, che la fotografa immortala e dai quali non si riprenderà mai.

Il 30 aprile 1945, giorno del suicidio di Adolf Hitler, Lee Miller, interpretato nel film da Kate Winslet, organizzò una sessione fotografica nel bagno della casa del Führer a Monaco. Una foto che diventerà iconica. [Ascot Elite Entertainment]

Un ritratto commovente

Molto più della sua dimensione femminista, “Lee Miller” affascina mettendo in discussione la possibilità di una fotografia di testimoniare una realtà che nessuno vuole affrontare, o addirittura di eliminare i traumi più profondi. Sotto questo aspetto, il risultato ricorda il recente e meno convincente “Civil War” di Alex Garland, dove Kirsten Dunst interpretava una fotografa di guerra immersa in un’America distopica, in diretto riferimento a Lee Miller.

Rimarremo più scettici riguardo a questo ritorno finale, sotto forma di piroetta, che riporta Lee Miller al suo status di madre rassegnata, confrontata con un figlio, Antony, il cui libro ha ispirato questo lungometraggio. Una conclusione abbastanza convenzionale, per non dire contraddittoria, per questo ritratto molto più commovente di questa donna di esemplare audacia, coraggio e rabbia, che non smise mai di rifiutarsi di compiacere o di conformarsi all’immagine degli altri.

Rafael Lupo/aq

“Lee Miller” di Ellen Kuras, con Kate Winslet, Andy Samberg, Alexander Skarsgård, Marion Cotillard. Nei cinema francofoni dal 9 ottobre 2024.

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