Recensione di I Racconti dell’Impero – Forza Rossa su Disney+

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Il lato oscuro del lato oscuro

Il finale molto commovente di Il lotto cattivo lo ha confermato ancora una volta: l’espansione del Guerre stellari trova le sue migliori idee nell’animazione. Forse è dovuto alla potente eredità di Le guerre dei cloni o meno imprevisti rispetto alle serie live-action. In ogni caso il metodo Dave Filoni, pur essendo tutt’altro che perfetto, ha comunque degli assi nella manica.

Potremmo criticarlo per il suo fan-service molto (troppo?) tagliente, ma il suo modo di sviluppare l’universo di George Lucas attraverso i suoi personaggi gli offre sempre più possibilità, soprattutto quando si tratta diesplorare tragici destini al momento dell’ascesa dell’Impero.

Non sapevamo di voler sapere di più su Morgan Elsbeth, ma in realtà lo abbiamo fatto.

Le Guerre dei Cloni, Ribelli E Il lotto cattivo erano già intrisi di una certa oscurità, a volte sorprendente per un programma riservato principalmente al pubblico giovane. In realtà le nuove produzioni Disney+ sanno di rivolgersi soprattutto ad una nicchia di fan. Questo è ciò che può sia infastidire che deliziare Racconti dell’Imperoi cui 6 brevi episodi sono divisi in due parti distinte.

Per questo dipinto del lato oscuro, i primi tre “racconti” si concentrano sull’ascesa al potere di Morgan Elsbeth (la Sorella della Notte e antagonista della serie Ahsoka), mentre i tre successivi portano Barriss Offee, il traditore Jedi Le guerre dei cloni che ha portato Ahsoka Tano a lasciare l’Ordine alla fine della quinta stagione. Imprigionata dalla Repubblica dopo le sue azioni, le viene offerta l’opportunità di diventare un’Inquisitrice.

Star Wars: I Racconti dell'Impero: foto“Probabilmente ti starai chiedendo come sono arrivato qui.”

Paura, rabbia, odio

Se non capisci niente, o se Disney+ ti sembra che stia raschiando i profitti, è normale. Racconti dell’Impero non ha altre ambizioni se non quella diuna piccola caramella sui rari interstizi ancora vergini del franchise. Di per sé è vero che l’approccio serve soprattutto a completare i file di Wookiepedia e ad alimentare il catalogo della piattaforma di streaming. Tuttavia, questo evidente commercialismo non sfrutta, nel profondo, ciò che abbiamo sempre amato Guerre stellari ?

Soprattutto a partire dalla prelogia, la direzione di George Lucas si è rivolta al brulicare di dettagli, al nesso che può indugiare per una manciata di secondi su qualcosa di a priori innocuo. Le immagini di Lucas richiedono uno spazio fuori campo da riempire e fotogrammi in cui immergersi con piacere, qui serviti da una qualità di animazione ancora più impressionante di prima.

Star Wars: I Racconti dell'Impero: fotoStar Wars: I Racconti dell'Impero: fotoAlcuni volti familiari vengono a salutarci

Più che mai, gli episodi della miniserie si concentrano su piccoli momenti di vita, mostrando essi stessi l’evoluzione dei suoi personaggi tra un capitolo e l’altro. Sicuramente i protagonisti scelti non sono sulla carta dei più entusiasmanti (soprattutto se paragonati a quelli di I racconti degli Jedi), ma la loro appartenenza al lato oscuro si rafforza una scrittura che si ispira direttamente al racconto moralecon tutta la dimensione tragica che ciò presuppone.

Se il viaggio di Barriss Offee non evita un riscatto piuttosto facile, Racconti dell’Impero parla di una negazione dell’orrore che non potrebbe essere più contemporanea e della necessità di dare un significato alla sofferenza, anche se ciò significa abbracciare il Male. Ricorderemo principalmente la sua prima metà, che regala a Morgan Elsbeth una storia di origini davvero affascinante, forgiata dal dolore per il genocidio della sua specie. Come spesso accade con le serie animate Guerre stellari, è nell’oscurità e negli incubi che trovano i loro momenti migliori.

Star Wars: I Racconti dell’Impero è disponibile integralmente su Disney+ dal 4 maggio 2024

Star Wars: I Racconti dell'Impero: locandina ufficialeStar Wars: I Racconti dell'Impero: locandina ufficiale

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