“In terra come in cielo”, in free roux – Libération

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Montreal

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Diretto da Lou Thompson, il bellissimo film di Nathalie Saint-Pierre sulla fuga di una comunità cristiana a Montreal cattura la nostra attenzione nonostante poche lunghezze.

La storia didattica attribuisce pari importanza ai cambiamenti di coscienza dei piccoli eroi proiettati in un mondo straniero e in una nuova era, così come ai cambiamenti dell’ambiente, dell’arredamento e persino al cambiamento dello scenario. O come passare da un mondo rurale e morale, isolato, a un mondo urbano decadente, brulicante, con un’improvvisa civilizzazione. Uscire dal bosco, dalla boscaglia e dalla propria famiglia, per la città e i suoi pericoli, è la base di Sulla Terra come in Cielo. Il film delinea la possibilità di una terza via, tra il Villaggio di M. Night Shyamalan – ma senza colpi di scena o fantasia – e Testimone Di Peter Weir – ma senza un omicidio o un poliziotto nelle indagini – e scegliendo di restare in città. Montreal è il motivo del film di Nathalie Saint-Pierre, l’ambiente esotico che pone al centro, nel formato panoramico, la sua giovane eroina: Clara. Scoprire la città è allo stesso tempo scoprire un’attrice: la Montreal autunnale e Lou Thompson, geniale.

Luce rossa

Proveniente da una comunità cristiana che ricorda gli Amish o i mormoni senza menzionarli, la giovane ragazza obbediente, credente e placida vede il suo destino turbato il giorno in cui Sarah, sua sorella maggiore, scompare. Anche i genitori convinti di una fuga, giustificando ai loro occhi un definitivo diniego, la figlia irrimediabilmente perduta, si

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