“The Wild Robot”: un film d’animazione graficamente prodigioso e con un umorismo caustico

“The Wild Robot”: un film d’animazione graficamente prodigioso e con un umorismo caustico
“The Wild Robot”: un film d’animazione graficamente prodigioso e con un umorismo caustico
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Questo mese di ottobre sarà, in termini di cinema d’animazione, quello degli animali solidali. Prima del prodigioso “Flow” del 30, film senza dialoghi che racconta l’alleanza tra un gatto, un cane e animali molto esotici, ecco, questo mercoledì, “The Wild Robot”, firmato dal grande Chris Sanders, a cui dobbiamo, tra gli altri, “Dragons” (co-diretto con Dean DeBlois), “The Croods” o “Call of the Wild”.

Il confronto tra i due film si ferma a questa nozione di mutuo aiuto animale, perché se “Flow” ha optato per un approccio molto originale incentrato sul comportamento dei nostri amici a quattro zampe, “The Wild Robot” distilla una visione più classica, ovvero antropomorfa. , dove le piccole stranezze delle creature che popolano una foresta, che si esprimono con voci umane, ci ricordano le nostre. Ma in che modi!

Il film inizia con l’arrivo, in seguito all’incidente di un’astronave con a bordo androidi altamente evoluti, di un robot iperintelligente, unico sopravvissuto allo schianto, nel cuore di una foresta. Dotato di una forza immensa e di un’infinità di funzioni molto specializzate, come correre, spingersi nell’aria o adattarsi ai linguaggi di tutti gli esseri viventi, il robot cercherà di mimetizzarsi nel suo nuovo ambiente. Il che richiederà del tempo, perché gli animali della zona, siano essi pelosi o piumati, rifiuteranno prima questa strana macchina metallica. Ma quando lei – si scopre che il robot è una femmina – adotta un’oca orfana e fa amicizia con una volpe, tutto cambierà.

Grafica prodigiosa, colpi di scena incessanti e umorismo esilarante

Vegliando sul destino dell’oca, al punto da insegnarle a volare, cosa che farà la gioia di tutte le creature della zona, la madre-robot dovrà gestire i suoi progettisti che, per riaverla, sono pronti a massacrarla. nuovi amici e loro, gli alberi che costituiscono il loro habitat. Il droide insegnerà loro quindi a difendersi aiutandosi a vicenda, arrivando addirittura a far incontrare i predatori e le loro prede…

Graficamente prodigioso, portato a cento all’ora e accumulando colpi di scena incessanti, dotato di un umorismo esilarante moltiplicando le battute esilaranti dei dialoghi, “Il Robot Selvaggio”, che può affascinare dai 7 ai 97 anni, si distingue per la generosità delle sue parole e la grande originalità della sua sceneggiatura.

Perché è ancora forte dedicare – a quanto pare – un film a una macchina futuristica per derivare rapidamente il soggetto della fauna selvatica da un ambiente naturale. È ovviamente in questo divario che risiede la grande forza del lungometraggio, e nella scelta offerta allo spettatore, giovane o vecchio che sia, di identificarsi, a seconda della propria personalità, con il robot o con l’uno o l’altro fantastico animale – volpi, castori, cervi, gufi, orsi… – che popolano questa foresta pazzesca. Che talento!

Nota dell’editore:
« Il robot selvaggio »,

Film d’animazione americano di Chris Sanders. 1h42. Dai 7 anni.

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