Dorna spiega le ragioni dell’assenza del GP dell’India nel 2025

Dorna spiega le ragioni dell’assenza del GP dell’India nel 2025
Dorna spiega le ragioni dell’assenza del GP dell’India nel 2025
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I detentori dei diritti commerciali della MotoGP hanno ufficialmente rivelato un calendario di 22 round per la prossima stagione, una cifra record raggiunta per la prima volta quest’anno e quindi mantenuta. Questo è il frutto in particolare del ritorno dei GP di Ungheria e Repubblica Ceca, oltre a quello di Argentina che ha dovuto essere eliminato dal programma in questa stagione. Assente invece l’India nel programma definitivo, essendo stata presa la decisione di rinviare al 2026 l’evento organizzato sul circuito di Buddh.

Questo annuncio è arrivato dopo diversi mesi di comunicazioni contraddittorie. Arrivato in MotoGP nel 2023, il GP dell’India avrebbe dovuto svolgersi nuovamente a settembre, ma alla fine è stato rimosso dal programma meno di quattro mesi prima della data prevista. IL “ragioni operative” Ufficialmente menzionato si riferiva più alle condizioni meteorologiche che alle carenze del promotore locale, tuttavia poco dopo è stato annunciato un accordo con una nuova società incaricata di garantire il regolare svolgimento del Gran Premio sul posto.

Durante l’estate si parlava che il Gran Premio dell’India non sarebbe stato cancellato ma rinviato, con la garanzia che si sarebbe svolto all’inizio del 2025 e con un contratto di tre anni. Tuttavia, i piani alla fine sono cambiati e nei giorni scorsi è stato rivelato che sarebbe stato necessario aspettare fino al 2026 per tornare a Buddh e che sarebbe servito solo come evento di riserva la prossima stagione.

Carlos Ezpeleta, direttore sportivo della Dorna Sports, lo ha spiegato al sito ufficiale della MotoGP: “L’India è un mercato estremamente importante per la MotoGP e per l’industria motociclistica. Abbiamo un accordo con la regione dell’Uttar Pradesh, dove si trova il Buddh International Circuit, e continuiamo a collaborare con loro, ma purtroppo, viste le scadenze che avevamo per pubblicare il calendario, non ci è stato possibile rispettare tutte le scadenze. per quanto riguarda la selezione di un promotore, un organizzatore e la realizzazione dei miglioramenti che dovevano apportare al circuito.”

“Quindi noi e il governo dell’Uttar Pradesh abbiamo concordato che sarebbe stato meglio avere un anno e mezzo per prepararci al test perché è un progetto enorme. Molte persone non si rendono conto della portata di un simile progetto e di tutto ciò che comporta, il fatto di scegliere un nuovo promotore e soprattutto in India Continuiamo a pensare che ci sia un potenziale colossale, ma abbiamo concordato che è la soluzione migliore. era rinviarlo di un anno”.

Dobbiamo ora sperare che il nuovo promotore e i lavori di ammodernamento citati permettano davvero di far rinascere il Gran Premio dell’India. In passato, il Paese era già nel calendario della Formula 1 da tre anni, prima di scomparire a causa di problemi finanziari.

VIDEO – Un tour virtuale del circuito Buddh con una telecamera a bordo

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