Pakistan Arts Festival: artisti ruandesi presentano un’opera teatrale sul genocidio

Pakistan Arts Festival: artisti ruandesi presentano un’opera teatrale sul genocidio
Pakistan Arts Festival: artisti ruandesi presentano un’opera teatrale sul genocidio
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Dal 26 settembre gruppi teatrali provenienti da tutto il mondo si sono riuniti a Karachi per il Festival Pakistano delle Culture del Mondo. Più di 250 artisti di 40 nazionalità hanno condiviso la loro cultura sul palco e raccontato la storia del loro paese.

Gli artisti ruandesi hanno presentato un’opera intitolata Generation 25, che trae lezioni dal genocidio del 1994 in Ruanda. Hope Azeda, regista dello spettacolo, ha sottolineato: “Il genocidio non è un problema specifico del Ruanda, non è esclusivo di questo paese. È un’ideologia universale. E quello che è successo in Ruanda può succedere altrove. E allora siamo qui per condividere un po’ di noi stessi, un po’ dei nostri ricordi, affinché quello che è successo nel nostro Paese non si ripeta altrove. »

Gli artisti kosovari, nel frattempo, hanno eseguito Waiting for a Train, un’opera che racconta la storia della lotta per perseguire un sogno irrealizzato. Kushtrim Mehmeti, attore e regista di questa pièce, ha spiegato che questa performance trasmette un messaggio universale: “Questa pièce è metaforica perché parla alle persone di tutto il mondo che sperano sempre in qualcosa, ma che alla fine non realizzano mai i propri sogni o aspettative. »

Oltre agli spettacoli teatrali, il pubblico ha avuto la possibilità di assistere a diversi spettacoli di danza, rendendo la serata ancora più ricca di scoperte culturali e artistiche.

La regina Joelle, un’attrice, ha detto: “La risposta del pubblico è stata fantastica. Tutti sono così interessati, così amorevoli, così incoraggianti. Ed è stata davvero una bellissima esperienza, non solo suonare qui, ma anche condividere la vita dei pakistani e delle persone che ci hanno invitato, è molto bello. »

Il pubblico era molto entusiasta e tra gli spettatori Noman Khan è rimasto particolarmente colpito dalle esibizioni degli artisti. Ha detto: “Finché ci saranno attività culturali nella società, ci saranno pace, amore e fratellanza. »

Questo festival rappresenta una pietra miliare negli sforzi di diplomazia culturale del Pakistan, fornendo una vetrina delle migliori esibizioni dal vivo internazionali. Il pubblico avrà tempo fino al 30 ottobre per stupirsi.

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